Produttori Copagri: SOS alle Istituzioni, la concorrenza sleale sui mercati ci mette in ginocchio

FOGGIA. Un vero e proprio grido di dolore dell’agricoltura di Capitanata, sempre più fiaccata dalla crisi, si è alzato dall’assemblea dei produttori organizzata, il 10 febbraio, dalla Copagri (Confederazione Produttori Agricoli), presso la Camera di Commercio di Foggia, alla presenza della Senatrice, Colomba Mongiello, componente della Commissione parlamentare Agricoltura e produzioni alimentari. La Copagri ha discusso delle problematiche che, secondo i coltivatori foggiani, sempre più preoccupati per il futuro del comparto, “vanno assolutamente risolte per salvare – afferma il presidente provinciale, Luigi Inneo - la maggioranza delle aziende agricole, e soprattutto per il bene dell’intera economia provinciale”.

“Nel decreto per la Finanziaria appena approvato non c’è nulla – rileva Inneo - che metta le aziende agricole in condizioni di affrontare meglio la competizione sul mercato globale. Anzi con l’IMU, imposta anche sui fabbricati di servizio, quali stalle, capannoni per il ricovero attrezzi e quant’altro, e con il continuo aumento del gasolio, non si fa altro che mettere nell’angolo gli allevatori, i conduttori di serre e tutti gli operatori”.

Nella discussione, è stata denunciata l’impossibilità di competere sui mercati “se in altri Paesi vi è concorrenza sleale sui costi produzione”. Alla globalizzazione dei mercati - hanno rilevato in molti - “deve seguire quella dei diritti del lavoro e della sicurezza sanitaria. Anche nel resto del mondo, deve esser perseguito lo sfruttamento del lavoro, in particolare minorile. Chi agisce in tal senso non deve poter esportare in Europa. Come da noi si è legiferato a tutela dei consumatori, mettendo al bando, per la coltivazione e l’allevamento, determinati prodotti chimici e OGM, così deve esser fatto nel resto del mondo. Non si capisce come mai il DDT è cancerogeno in Italia, ma non è in Cina”, è stato rilevato.

Una delle preoccupazioni più forti è l’accesso al credito. “Bisogna intervenire affinché le banche riprendano a concedere crediti alle aziende”. Altresì fondamentale è, come hanno sottolineato alcuni produttori, “la sburocratizzazione, visto che perdiamo circa 100 giornate l’anno per gli adempimenti”. Per i produttori agricoli, bisogna inoltre agire a livello istituzionale per la rivisitazione della PAC (Politica Agricola Comune), “senza timore di essere considerati ‘conservatori’ – aggiunge Inneo - visto che gli Statunitensi impegnano, con il loro ‘Farm Bill’, 95 milioni di dollari per aiuti diretti a due milioni di agricoltori. Da rivedere, secondo Copagri, è anche l’impianto della produzione dello zucchero, poiché quello importato è passato dagli allora 300 dollari a tonnellata agli attuali 1000, contro i 600 che costerebbe produrlo da noi”.

Dall’assemblea è quindi emersa in tutta la sua gravità la crisi dell’agro-alimentare foggiano, unitamente alla stanchezza degli operatori, di fronte alle tante problematiche irrisolte da anni, tra cui spicca la carenza di risorse idriche per l’irrigazione. “Le difficoltà del settore crescono sempre più e vogliamo far sentire la nostra voce, pur sapendo – afferma il presidente Copagri – che non è tempo di proteste come quella che ci impegnò due anni fa, quando bloccammo per una settimana Foggia ed i caselli autostradali. Per questo, abbiamo avviato – prosegue Inneo – una campagna di sensibilizzazione di tutti gli attori sociali ed istituzionali. In particolare, intendiamo interessare le nostre Istituzioni, ai vari livelli territoriali, per scuoterle e coinvolgerle nella determinazione di scelte in difesa dell’agricoltura foggiana e pugliese”.

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