Protesta all'Ilva: Vendola, non estremizzare confronto

BARI. ''Stiamo vivendo una fase molto complicata e difficile, ma al momento non c'e' alcuna ragione per portare alle estreme conseguenze uno scontro che vedrebbe soccombere, paradossalmente, proprio le ragioni di chi aspetta di essere stabilizzato. Chiediamo pertanto a tutti, sia all'azienda che ai lavoratori, il massimo senso di responsabilita'''. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola dopo le azioni di protesta che alcuni lavoratori somministrati dell'Ilva di Taranto stanno portando avanti in queste ore.

Alcuni operai hanno manifestato la loro esasperazione su un cavalcavia sulla statale 100 per Bari, di fronte all'ingresso dello stabilimento siderurgico. Uno di loro oggi si e' ferito a una spalla mentre altri due hanno avvertito sindrome da assideramento. La Task force sull'occupazione della regione e' intervenuta, a fine 2010, nel corso di un grave conflitto proprio tra l'Ilva e i 111 lavoratori che chiedevano la stabilizzazione. Dopo una lunga e faticosa trattativa, e' stato siglato un accordo tra l'azienda e i sindacati per la progressiva stabilizzazione di tutti i lavoratori che avevano gia' prestato lavoro presso lo stabilimento per 24 mesi. La Regione nel corso del tempo, e sino ad ora, ha monitorato lo stato dell'intesa che attualmente vede solo 27 lavoratori somministrati, ancora da stabilizzare.

''Tra i 27 peraltro - sottolinea la Regione in una nota - alcuni lavoratori risulterebbero occupati presso ditte appaltatrici dell'Ilva. ''L'Ilva - ha detto il presidente Vendola - ci ha assicurato che sta procedendo all'attuazione dell'accordo siglato con i sindacati e che brevissimamente altri sette lavoratori saranno stabilizzati.

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