Rifiuti: Ue bacchetta l'Italia, oltre 100 discariche fuori norma. Clini, è stimolo

BRUXELLES. Bruxelles apre nei confronti dell'Italia una procedura d'infrazione per ''almeno 102 discariche, di cui tre di rifiuti pericolosi, non conformi alla direttiva Ue del 1999, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Umbria''. Chiusa invece la procedura di infrazione per le concessioni delle spiagge: le misure prese vanno bene, si allineano alla normativa europea, finora non era avvenuto.

La direttiva comunitaria che regola le discariche di rifiuti e' del 1999; i dialoghi fra Bruxelles e autorita' italiane sono partiti nel luglio 2009, quando la Commissione ha riscontrato irregolarita' in 187 discariche; in seguito a successivi scambi di informazioni, gli uffici dell'esecutivo Ue hanno stabilito che oltre 102 sono ancora oggi fuori norma. L'Italia ha ora 2 mesi di tempo per rispondere alle contestazioni.

CLINI: E' STIMOLO - L'infrazione aperta dalla Ue nei confronti dell'Italia sulle procedure dei rifiuti "e' uno stimolo a uscire fuori da una situazione che soprattutto in alcune regioni italiane e' caratterizzata dal fatto che le scelte importanti, quelle strutturali per la gestione intelligente e coefficiente, siano state rinviate". Lo ha affermato oggi a Trieste il ministro per l'Ambiente, Corrado Clini, al quale e' stato chiesto un parere sulla bacchettata della Ue. "Ci sono - ha aggiunto Clini - troppe discariche in Italia, che non sono da anni identificate come una soluzione per la gestione dei rifiuti. L'infrazione e' quindi uno stimolo ad aumentare e rafforzare la raccolta differenziata e anche ad aumentare la quota di recupero energetico dai rifiuti. Bisogna - ha concluso Clini - lavorare in questa direzione".

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