Riforma dei consorzi di bonifica: soddisfazione di Introna. Palese, non tutela nè consorzi nè agricoltori

BARI. Approvato con 31 voti favorevoli e 17 astenuti il disegno di legge in materia di bonifica integrale e di riordino dei consorzi di bonifica. Il dibattito politico si è acceso sulla nomina del revisore unico: sull’emendamento, a firma del consigliere Leonardo Di Gioia (Pdl), con il quale veniva proposto il sorteggio tra gli iscritti nel registro dei revisori legali, c’è stata la rottura tra maggioranza e opposizione che ha richiesto la verifica del numero legale. L’accordo è stato poi raggiunto con l’approvazione di un articolo sostitutivo, emerso dalla riunione dei capigruppo, che affida ad un regolamento la definizione di un bando pubblico e l’individuazione dei requisiti per la procedura di selezione del revisore.

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“Una giornata importante per il Consiglio regionale, un provvedimento di portata storica, una nuova pagina di buona politica per la Puglia. La larga maggioranza in Aula e l’assenza di qualsiasi voto negativo su una materia così importante e controversa è una prova di grande civiltà legislativa”. È il commento del presidente dell’Assemblea Onofrio Introna all’approvazione della legge di riordino dei Consorzi di bonifica.
“Un intervento determinante, che segnerà finalmente una svolta per queste strutture, dopo gli innumerevoli tentativi avviati da diverse legislature, a partire quantomeno dal 1993”, osserva Introna, che parla di una “vera rivoluzione”, al termine di un percorso normativo attento alla coerenza e costituzionalità delle norme, ma anche alle esigenze che vengono “dall’esterno del Palazzo”. Sono quelle del mondo agricolo, i problemi dei consorzi stessi, le posizioni dei contribuenti, le istanze che tutti hanno potuto rappresentare, in una lunga fase di ascolto, prima da parte del governo regionale poi della commissione competente.
“Questo passo metterà alle spalle una precarietà che si trascina da troppo tempo. Il Consiglio regionale cancella con un colpo di spugna la gestione straordinaria, avvia una parentesi di rinnovamento, adeguamento e rilancio. I consorzi possono ripartire, con grande vantaggio per l’ambiente e la manutenzione del territorio, mai tanto attesa e mai tanto necessaria, con benefici per le attività agricole e la razionalizzazione delle risorse idriche, estremamente delicata in una territorio come quello pugliese che gode di acque pressoché totalmente addotte da altre regioni”.
“Si tratta di una riforma importante, che l’Assemblea licenzia con la consapevolezza di aver pienamente coinvolto le associazioni agricole e il sindacato dei lavoratori”.
“Ho già avuto modo di esprimere soddisfazione, ora la rinnovo, con l’orgoglio di appartenere a questo Consiglio regionale, oltre che di presiederlo”, aggiunge il presidente Introna, che ringrazia il Governo regionale, l’assessore Stefàno, il presidente della commissione consiliare allo sviluppo e i commissari, ed anche tutti i consiglieri, “perché da domani il paesaggio agrario migliorerà, i terreni saranno serviti, la Puglia sarà diversa, probabilmente molto più bella”.


Palese: riforma che non tutela nè consorzi nè agricoltori - “Mentre aspettiamo di vedere affissi i manifesti della sinistra che annunciano la reintroduzione delle cartelle esattoriali dei Consorzi (come quelli del 2005 in cui la stessa sinistra ne annunciava l’eliminazione) non potevano che astenerci sul DDL relativo ai Consorzi di Bonifica perché è una riforma che non riforma il settore, che non tutela i Consorzi, perché non li mette nelle condizioni di tornare ad erogare i servizi e che ancor meno tutela gli agricoltori, perché torneranno a vedersi recapitare le cartelle esattoriali senza vedersi erogare servizi”.
E’ il commento del capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, al termine della seduta di Consiglio Regionale in cui a maggioranza è stato approvato il DDL sui Consorzi di Bonifica.
“Questo DDL – spiega Palese – non dà nessuna certezza sul fatto che i Consorzi da domani saranno in grado di autofinanziarsi erogando servizi, non dà alcuna certezza al personale, non dà alcuna certezza agli agricoltori che, comunque, saranno chiamati di nuovo a pagare. E nulla è stato deciso per chi si dovrà fare carico di oltre 14 milioni di euro di anticipazioni erogate dalla Regione ai Consorzi".