BARI. "Nei giorni scorsi ho letto su alcuni quotidiani l'intervento dell'assessore regionale Barbanente in merito alla vicenda Rossani, il cui contenuto sembrerebbe accreditare un'opinione sull'Amministrazione comunale del tutto fuorviante, adombrando una pretesa contrapposizione tra i siti baresi destinatari dei due poli individuati dall'Amministrazione, e cioè il teatro Margherita e la Rossani".
A riferirlo in una nota il vice sindaco di Bari Alfonso Pisicchio.
E prosegue: "la domanda che mi sovviene al termine della lettura dell'intervento è: sarà libero il Comune di elaborare una propria proposta di strategia culturale per la realizzazione di un sistema dell'arte in città articolato su due poli, il polo museale nel Margherita e il polo della creatività e dell'alta formazione artistica nella Rossani?
I due obiettivi, tra l'altro, vengono perseguiti attraverso operazioni di rigenerazione urbana e di valorizzazione del patrimonio collettivo: non dimentichiamo che sia i contenitori storici in cui si struttura il polo museale che la Rossani in cui si struttura il polo della creatività e dell'alta formazione artistica sono entrambi capitali fissi sociali.
Quello che la Regione non può fare - sottolinea Pisicchio - è porre sotto tutela il Comune disciplinando l'erogazione di un finanziamento attraverso un protocollo d'intesa nel quale di fatto mette in discussione il modello culturale elaborato dall'Amministrazione comunale.
La posizione che il Comune sta assumendo in merito all'operazione Rossani esclude il coinvolgimento di capitali privati e affida il recupero dell'area alla rigenerazione del verde e dei capannoni d'interesse paesaggistico e architettonico realizzando così un vero parco urbano nel centro della città . Se la Regione vorrà finanziare questo progetto, il Comune non potrà che dichiararsi d'accordo e, in tal caso, non sarà certamente essenziale il ricorso a un protocollo d'intesa che non sembra essere lo strumento idoneo per tale operazione.
Ritornando al problema del BAC, ideato e programmato come un grande attrattore culturale del Sud del Paese e che tanti consensi sta riscuotendo a livello nazionale, ciò che essenzialmente chiediamo alla Regione è di non ostacolare questa iniziativa, sostenendola nelle sedi nazionali in cui si discute per il suo finanziamento.
Se poi riterrà di partecipare a pieno titolo nel soggetto di gestione che è la fondazione BAC, torni a sedersi al tavolo tecnico a suo tempo istituito, senza pregiudizio e con spirito costruttivo per un'analisi serena della copiosa documentazione che l'Amministrazione comunale ha da tempo trasmesso e reso disponibile, con la consapevolezza che quello che stiamo proponendo si identifica nelle condivise parole chiave: equità , sostenibilità , trasparenza", conclude Pisicchio.
A riferirlo in una nota il vice sindaco di Bari Alfonso Pisicchio.
E prosegue: "la domanda che mi sovviene al termine della lettura dell'intervento è: sarà libero il Comune di elaborare una propria proposta di strategia culturale per la realizzazione di un sistema dell'arte in città articolato su due poli, il polo museale nel Margherita e il polo della creatività e dell'alta formazione artistica nella Rossani?
I due obiettivi, tra l'altro, vengono perseguiti attraverso operazioni di rigenerazione urbana e di valorizzazione del patrimonio collettivo: non dimentichiamo che sia i contenitori storici in cui si struttura il polo museale che la Rossani in cui si struttura il polo della creatività e dell'alta formazione artistica sono entrambi capitali fissi sociali.
Quello che la Regione non può fare - sottolinea Pisicchio - è porre sotto tutela il Comune disciplinando l'erogazione di un finanziamento attraverso un protocollo d'intesa nel quale di fatto mette in discussione il modello culturale elaborato dall'Amministrazione comunale.
La posizione che il Comune sta assumendo in merito all'operazione Rossani esclude il coinvolgimento di capitali privati e affida il recupero dell'area alla rigenerazione del verde e dei capannoni d'interesse paesaggistico e architettonico realizzando così un vero parco urbano nel centro della città . Se la Regione vorrà finanziare questo progetto, il Comune non potrà che dichiararsi d'accordo e, in tal caso, non sarà certamente essenziale il ricorso a un protocollo d'intesa che non sembra essere lo strumento idoneo per tale operazione.
Ritornando al problema del BAC, ideato e programmato come un grande attrattore culturale del Sud del Paese e che tanti consensi sta riscuotendo a livello nazionale, ciò che essenzialmente chiediamo alla Regione è di non ostacolare questa iniziativa, sostenendola nelle sedi nazionali in cui si discute per il suo finanziamento.
Se poi riterrà di partecipare a pieno titolo nel soggetto di gestione che è la fondazione BAC, torni a sedersi al tavolo tecnico a suo tempo istituito, senza pregiudizio e con spirito costruttivo per un'analisi serena della copiosa documentazione che l'Amministrazione comunale ha da tempo trasmesso e reso disponibile, con la consapevolezza che quello che stiamo proponendo si identifica nelle condivise parole chiave: equità , sostenibilità , trasparenza", conclude Pisicchio.