Russia: evitata nuova Chernobyl

MOSCA. Il 29 dicembre scorso una nuova Chernobyl è stata più vicina di quanto si possa credere. Quel giorno, infatti, ci fu un vasto incendio a bordo del sottomarino russo a propulsione nucleare K-84 'Ekaterinburg' e al contrario di quanto affermato da Mosca a bordo si trovavano, oltre ai siluri armati con esplosivo convenzionale, anche 16 missili intercontinentali R-29, ognuno con 4 testate atomiche.

A riferirlo il settimanale 'Vlast' citando diverse fonti della marina russa. Le fiamme si svilupparono sull'unita' della classe Delta IV lunga 167 metri e con un dislocamento di 18.200 tonnelate nel bacino di Roslyakovo, nella penisola di Kola, 1.500 km a nord di Mosca. Le scintille innescarono l'incendio alimentato dalle travi di legno dell'impalcatura che circondava l'unita' e che si estese alla guaina di gomma che rivestiva il K-84. Dopo poco si erano gia' formate fiamme alte 10 metri. I pompieri ci misero un giorno ed una notte ad estinguere l'incendio.

Il settimanale Vlast sottolinea che se anche uno solo dei siluri fosse esploso, la deflagrazione avrebbe potuto non tanto far esplodere le atomiche ma sicuramente avrebbe danneggiato l'involucro protettivo delle testate, esponendo il nucleo di plutonio altamente radioattivo. Cio avrebbe causato una contaminazione nucleare di vastissime proporzioni, del tutto paragonabile a quella di Chernobyl dell'82.

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