di Vittorio Polito. San Valentino è il santo dalle tante leggende e molte storie che hanno quasi tutte un fondo di verità . Nato nel 176 e consacrato vescovo di Terni è considerato fondatore della Comunità cristiana di Terni e con ogni probabilità fu il primo vescovo della stessa città , preceduto forse da San Pellegrino e da Sant’Antimo (fratello dei Santi medici Cosma e Damiano, che in realtà erano cinque fratelli).
Perseguitato dalla sua fede subì a Roma il 14 febbraio 273 (?), il martirio della decapitazione ed il suo corpo fu trasportato da Roma a Terni dove fu sepolto lungo la via Flaminia. Presso la sua tomba, nel 752, ci fu lo storico incontro di pace tra Papa Zaccaria e l’invasore Liutprando, re dei Longobardi. Nel 1605 furono rinvenute le reliquie del Santo e nel 1630 iniziarono i lavori di riedificazione della Chiesa e la costruzione del convento dei Carmelitani, chiamati a Terni, per promuovere il culto e la devozione per il Santo. Oggi le sue spoglie sono custodite in una statua d’argento posta in una teca di cristallo ove campeggia la scritta «San Valentino patrono dell’amore».
Perché San Valentino è noto come patrono degli innamorati? La risposta viene da alcune leggende, una delle quali è riferita alla «Rosa della riconciliazione».
Un giorno San Valentino sentendo bisticciare sotto la sua finestra due giovani fidanzati, uscì e andò loro incontro tenendo in mano una bella rosa. La sua figura, il capo canuto, il volto sereno e sorridente e la rosa ebbero il magico potere di calmare i due innamorati in lite. I fidanzati successivamente tornarono da lui per far benedire le loro nozze ed il matrimonio fu felicissimo.
San Valentino non è venerato solo a Terni ma in tutta Italia da nord a sud, come testimoniano le tante chiese e vie a lui dedicate. Anche l’iconografia conferma la diffusione del culto del patrono degli innamorati. Al museo di Bassano del Grappa ci sono due dipinti che raffigurano San Valentino vicino a Sant’Orsola e San Giuseppe, e San Valentino mentre battezza Santa Lucilla.
Il Santo degli innamorati è venerato anche a Montefeltro (località in provincia di Pesaro e Urbino), ove la venerazione del Santo è legata alla protezione dal vento turbinoso e nelle cui vicinanze c’è una cappella con altare e quadro seicentesco a lui dedicata. A Rimini si venera nel monastero di San Gaudenzio.
Nel mondo si festeggia negli Stati Uniti e in Canada attraverso lo scambio di bigliettini, chiamati “valentini”, che contengono messaggi d’amore. In Gran Bretagna i ragazzi cantano canzoni tradizionali e si scambiano denaro e dolcetti.
In alcuni paesi dell’entroterra siciliana le giovani ragazze si alzano presto nel giorno di San Valentino e si mettono alla finestra per scegliere come promesso sposo il primo uomo che passa, ma per evitare sorprese le ragazze tengono gli occhi chiusi fino a quando non sentono una voce gradita!
In Puglia San Valentino è patrono di Vico del Gargano e gli abitanti vivono intensamente il culto del Santo dal 1618, quando entrarono in paese le sue reliquie, tuttora conservate presso la Chiesa Madre. Il Santo viene invocato affinché i venti gelidi di tramontana e le gelate improvvise non mettano in pericolo il raccolto degli agrumi. A Vico del Gargano c’è il “Vicolo del bacio”, la versione più biblica dei frequenti contrasti amorosi tra Giulietta e Romeo. Si tratta del Vicolo che collega Via San Giuseppe al Rione Terra, lungo una trentina di metri e non più largo di 50 centimetri. La leggenda vuole che questo Vicolo fosse una sorta di luogo benedetto per coppie di innamorati, uomini in cerca d’amore e donne in attesa di compagnia. I fidanzatini si davano appuntamento nel vicolo che attraversavano, più volte, da direzioni opposte per potersi toccare e baciarsi ad ogni passaggio. È facile immaginare di quanti “scontri amorosi” sia stato testimone, nel tempo, il Vicolo del Bacio.
Durante i festeggiamenti, le Chiese e le strade sono ricolme di arance e limoni intrecciati con foglie d’alloro benedetto, ove chiunque può donare alla persona cara un’arancia presa dall’addobbo del Santo. Le arance, dopo la festa, vengono spremute e bevute con la consapevolezza che il frutto si trasformerà in uno speciale filtro d’amore.
Più recentemente Raymond Peynet, il pittore degli innamorati, ha saputo con la sua arte rapire e raccontare la magia dell’amore, evitando di tracciare i contorni della passione, dell’attrazione tra due amanti, per concentrarsi su tutto quello che c’è prima e dopo e che non si può descrivere con una parola o con un concetto. Un colpo di fulmine che avviene in ogni momento, senza tempo né luogo. I suoi Valentino e Valentina nascono e vivono in un momento, fugace, nobile, affettuoso, gioioso e tenero: quello dell’innamoramento. Sono gli innamorati per eccellenza, i romantici interpreti di un sentimento che nasce dal cuore: puri, leggeri, soavi, evanescenti nel loro appartenere l’uno all’altra ed entrambi ad un fantastico contorno, ad un mondo onirico in cui l’amore è il motore senza sosta del tutto.
Perseguitato dalla sua fede subì a Roma il 14 febbraio 273 (?), il martirio della decapitazione ed il suo corpo fu trasportato da Roma a Terni dove fu sepolto lungo la via Flaminia. Presso la sua tomba, nel 752, ci fu lo storico incontro di pace tra Papa Zaccaria e l’invasore Liutprando, re dei Longobardi. Nel 1605 furono rinvenute le reliquie del Santo e nel 1630 iniziarono i lavori di riedificazione della Chiesa e la costruzione del convento dei Carmelitani, chiamati a Terni, per promuovere il culto e la devozione per il Santo. Oggi le sue spoglie sono custodite in una statua d’argento posta in una teca di cristallo ove campeggia la scritta «San Valentino patrono dell’amore».
Perché San Valentino è noto come patrono degli innamorati? La risposta viene da alcune leggende, una delle quali è riferita alla «Rosa della riconciliazione».
Un giorno San Valentino sentendo bisticciare sotto la sua finestra due giovani fidanzati, uscì e andò loro incontro tenendo in mano una bella rosa. La sua figura, il capo canuto, il volto sereno e sorridente e la rosa ebbero il magico potere di calmare i due innamorati in lite. I fidanzati successivamente tornarono da lui per far benedire le loro nozze ed il matrimonio fu felicissimo.
San Valentino non è venerato solo a Terni ma in tutta Italia da nord a sud, come testimoniano le tante chiese e vie a lui dedicate. Anche l’iconografia conferma la diffusione del culto del patrono degli innamorati. Al museo di Bassano del Grappa ci sono due dipinti che raffigurano San Valentino vicino a Sant’Orsola e San Giuseppe, e San Valentino mentre battezza Santa Lucilla.
Il Santo degli innamorati è venerato anche a Montefeltro (località in provincia di Pesaro e Urbino), ove la venerazione del Santo è legata alla protezione dal vento turbinoso e nelle cui vicinanze c’è una cappella con altare e quadro seicentesco a lui dedicata. A Rimini si venera nel monastero di San Gaudenzio.
Nel mondo si festeggia negli Stati Uniti e in Canada attraverso lo scambio di bigliettini, chiamati “valentini”, che contengono messaggi d’amore. In Gran Bretagna i ragazzi cantano canzoni tradizionali e si scambiano denaro e dolcetti.
In alcuni paesi dell’entroterra siciliana le giovani ragazze si alzano presto nel giorno di San Valentino e si mettono alla finestra per scegliere come promesso sposo il primo uomo che passa, ma per evitare sorprese le ragazze tengono gli occhi chiusi fino a quando non sentono una voce gradita!
In Puglia San Valentino è patrono di Vico del Gargano e gli abitanti vivono intensamente il culto del Santo dal 1618, quando entrarono in paese le sue reliquie, tuttora conservate presso la Chiesa Madre. Il Santo viene invocato affinché i venti gelidi di tramontana e le gelate improvvise non mettano in pericolo il raccolto degli agrumi. A Vico del Gargano c’è il “Vicolo del bacio”, la versione più biblica dei frequenti contrasti amorosi tra Giulietta e Romeo. Si tratta del Vicolo che collega Via San Giuseppe al Rione Terra, lungo una trentina di metri e non più largo di 50 centimetri. La leggenda vuole che questo Vicolo fosse una sorta di luogo benedetto per coppie di innamorati, uomini in cerca d’amore e donne in attesa di compagnia. I fidanzatini si davano appuntamento nel vicolo che attraversavano, più volte, da direzioni opposte per potersi toccare e baciarsi ad ogni passaggio. È facile immaginare di quanti “scontri amorosi” sia stato testimone, nel tempo, il Vicolo del Bacio.
Durante i festeggiamenti, le Chiese e le strade sono ricolme di arance e limoni intrecciati con foglie d’alloro benedetto, ove chiunque può donare alla persona cara un’arancia presa dall’addobbo del Santo. Le arance, dopo la festa, vengono spremute e bevute con la consapevolezza che il frutto si trasformerà in uno speciale filtro d’amore.
Più recentemente Raymond Peynet, il pittore degli innamorati, ha saputo con la sua arte rapire e raccontare la magia dell’amore, evitando di tracciare i contorni della passione, dell’attrazione tra due amanti, per concentrarsi su tutto quello che c’è prima e dopo e che non si può descrivere con una parola o con un concetto. Un colpo di fulmine che avviene in ogni momento, senza tempo né luogo. I suoi Valentino e Valentina nascono e vivono in un momento, fugace, nobile, affettuoso, gioioso e tenero: quello dell’innamoramento. Sono gli innamorati per eccellenza, i romantici interpreti di un sentimento che nasce dal cuore: puri, leggeri, soavi, evanescenti nel loro appartenere l’uno all’altra ed entrambi ad un fantastico contorno, ad un mondo onirico in cui l’amore è il motore senza sosta del tutto.