BARI. "Da ospedale a misura di ammalato, a struttura fantasma. E' la triste storia del “Monte Iacoviello” di Santeramo, oggetto di un'interrogazione che presenterò al presidente della giunta regionale, Nichi Vendola e all'assessore alle politiche della salute, Ettore Attolini".
Così in una nota il consigliere Massimo Cassano (Pdl).
"Nei giorni scorsi, - prosegue Cassano - a seguito di un sopralluogo abbiamo potuto constatare il danno perpetrato alla popolazione della cittadina della Murgia e dei paesi limitrofi. Il “monte Iacoviello”, ingiustamente colpito da un piano di riordino che mostra sempre più crepe e incongruenze, è ormai uno stabile fantasma in cui manca l'energia elettrica, mancano i prodotti base per effettuare le pulizie, mancano – spesso – anche gli addetti al Cup. Da mesi sosteniamo con forza che la realizzazione di strutture collaterali e sostitutive avrebbe dovuto avere una priorità logica e cronologica rispetto al riordino della rete ospedaliera.
E invece non solo il “Monte Iacoviello” è stato letteralmente fatto a pezzi, non solo quel che resta funziona poco e male a causa dello stato di abbandono in cui versa la struttura, ma si è lasciata la comunità santermana, ovvero più di 26.000 abitanti, senza alcun presidio in grado di garantire il diritto alla salute, “ingolfando” i pronto soccorso dei presidi ospedalieri dei centri più o meno vicini, a testimonianza dell'ennesima situazione paradossale che colpisce il sistema sanitario ragionale e i cittadini", conclude Cassano.
Così in una nota il consigliere Massimo Cassano (Pdl).
"Nei giorni scorsi, - prosegue Cassano - a seguito di un sopralluogo abbiamo potuto constatare il danno perpetrato alla popolazione della cittadina della Murgia e dei paesi limitrofi. Il “monte Iacoviello”, ingiustamente colpito da un piano di riordino che mostra sempre più crepe e incongruenze, è ormai uno stabile fantasma in cui manca l'energia elettrica, mancano i prodotti base per effettuare le pulizie, mancano – spesso – anche gli addetti al Cup. Da mesi sosteniamo con forza che la realizzazione di strutture collaterali e sostitutive avrebbe dovuto avere una priorità logica e cronologica rispetto al riordino della rete ospedaliera.
E invece non solo il “Monte Iacoviello” è stato letteralmente fatto a pezzi, non solo quel che resta funziona poco e male a causa dello stato di abbandono in cui versa la struttura, ma si è lasciata la comunità santermana, ovvero più di 26.000 abitanti, senza alcun presidio in grado di garantire il diritto alla salute, “ingolfando” i pronto soccorso dei presidi ospedalieri dei centri più o meno vicini, a testimonianza dell'ennesima situazione paradossale che colpisce il sistema sanitario ragionale e i cittadini", conclude Cassano.