TARANTO. E' iniziata davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto, presieduta da Rino Triunfo, la quinta udienza del processo per l'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa il 26 agosto del 2010 ad Avetrana.
Sabrina Misseri, cugina della vittima, e la madre Cosima Serrano sono detenute con le accuse di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
Antonio Petarra, vicino di casa degli Scazzi, vide passare per strada Sarah 10-15 minuti prima delle 14. Questa la sostanza della testimonianza di Antonio Petarra, vicino di casa della piccola Sarah Scazzi, che poco fa ha testimoniato davanti alla Corte di Assise di Taranto nel processo per l'omicidio della 15enne di Avetrana. La testimonianza e' stata caratterizzata da una vivace dialettica tra le parti. Sarah era diretta a casa della cugina Sabrina Misseri per andare al mare ma invece venne assassinata all'interno dell'abitazione dei parenti, come sostengono gli investigatori, o nel garage sottostante, come afferma Michele Misseri.
Quel pomeriggio del 26 agosto del 2010 Petarra stava imbiancando la parete della sua abitazione e si trovava all'esterno. Gia' la mattina presto l'uomo, che conosceva Sarah da quando era bambina, l'aveva vista dirigersi verso via Kennedy. Poi era tornata a casa. Nel primo pomeriggio la rivide mentre camminava in direzione della casa di Sabrina. Petarra si e' detto sicuro dell'orario poiche' la moglie, che prende servizio in ufficio alle 14, era appena uscita per andare al lavoro e gli aveva raccomandato di badare in casa al loro figlio piccolo.
Nel pomeriggio, come ha raccontato Petarra, Sarah era vestita in maniera diversa dalla mattina: aveva pantaloncini neri, maglietta fucsia, infradito ai piedi e zaino a tracolla, classico abbigliamento da mare. L'uomo ha confermato le dichiarazioni rilasciate agli investigatori il 7 dicembre del 2010, cioe' due mesi dopo il ritrovamento del corpo della vittima mentre il 21 settembre, durante il periodo della scomparsa di Sarah, aveva fornito agli inquirenti una versione leggermente difforme.
E' stata una deposizione movimentata. Uno degli avvocati di Sabrina Misseri, Franco Coppi, ha mostrato due fermi immagine di un video nel quale si vede che Petarra era presente il 26 maggio 2011 tra la folla esultante davanti alla caserma dei carabinieri di Avetrana nel giorno in cui venne arrestata Cosima Serrano, madre di Sabrina, detenuta, come la figlia, con le accuse di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
Per la difesa questo dimostrerebbe l'inattendibilita' e la non neutralita' del teste. L'uomo ha confermato di essere stato li' presente perche' un amico gli aveva riferito che era in corso un arresto importante. Il 7 dicembre del 2010, pero', al momento delle dichiarazioni di Petarra, Cosima Serrano non era per nulla sospettata di essere coinvolta nell'omicidio. L'orario dell'avvistamento di Sarah e' ritenuto molto importante per definire il momento in cui la vittima arrivo' in via Deledda. Si tratta di un dato che puo' servire a corroborare o, al contrario, ad allentare le accuse nei confronti delle due imputate.
L'orario dell'arrivo di Sarah a casa Misseri nella prima fase delle indagini, sulla base di squilli, sms, altre testimonianze, era stato collocato 20 minuti dopo le 14, anche qualcosa in piu' mentre per la Procura di Taranto, sulla base delle acquisizioni successive, alle 14,20 la ragazza era gia' morta. Per percorrere il tragitto dalla abitazione di Sarah a quella degli zii occorrono sei-sette minuti. E, se come Petarra sostiene, la vittima e' passata davanti a casa sua 10/15 minuti prima delle 14 allora, sempre secondo gli inquirenti, dovrebbe essere arrivata a casa Misseri intorno alle 14 o addirittura qualche minuto prima. In corso adesso la deposizione della moglie di Petarra.
MOGLIE E AMICI CONFERMANO IL SUO RACCONTO - Hanno confermato sostanzialmente quanto dichiarato durante le indagini, i tre testimoni ascoltati stamane nel processo davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto per l'omicidio di Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto del 2010. Si tratta di Pamela Di Trono, la moglie di Antonio Petarra, ascoltato per primo stamane, di un amico di famiglia, Vincenzo Maresca, della moglie di quest'ultimo, amica e collega di lavoro della Di Trono, Giuseppina Di Bari.
Hanno parlato dei loro impegni e dei loro spostamenti di quel giorno e quanto raccontato da Petarra, considerato un teste-chiave relativamente all'orario in cui Sarah sarebbe arrivata in via Deledda nella casa degli zii dove poi venne assassinata.
Di Trono ha detto che il 26 agosto del 2010 usci' di casa prima delle 14 poiche' doveva trovarsi entro quell'ora nel negozio dove lavora come impiegata, insieme alla Di Bari. Ha riferito di aver lasciato il marito vicino all'abitazione dove stava finendo di pulire e di sistemare la parte esterna dell'edificio appena imbiancata insieme a Maresca.
Sabrina Misseri, cugina della vittima, e la madre Cosima Serrano sono detenute con le accuse di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
Antonio Petarra, vicino di casa degli Scazzi, vide passare per strada Sarah 10-15 minuti prima delle 14. Questa la sostanza della testimonianza di Antonio Petarra, vicino di casa della piccola Sarah Scazzi, che poco fa ha testimoniato davanti alla Corte di Assise di Taranto nel processo per l'omicidio della 15enne di Avetrana. La testimonianza e' stata caratterizzata da una vivace dialettica tra le parti. Sarah era diretta a casa della cugina Sabrina Misseri per andare al mare ma invece venne assassinata all'interno dell'abitazione dei parenti, come sostengono gli investigatori, o nel garage sottostante, come afferma Michele Misseri.
Quel pomeriggio del 26 agosto del 2010 Petarra stava imbiancando la parete della sua abitazione e si trovava all'esterno. Gia' la mattina presto l'uomo, che conosceva Sarah da quando era bambina, l'aveva vista dirigersi verso via Kennedy. Poi era tornata a casa. Nel primo pomeriggio la rivide mentre camminava in direzione della casa di Sabrina. Petarra si e' detto sicuro dell'orario poiche' la moglie, che prende servizio in ufficio alle 14, era appena uscita per andare al lavoro e gli aveva raccomandato di badare in casa al loro figlio piccolo.
Nel pomeriggio, come ha raccontato Petarra, Sarah era vestita in maniera diversa dalla mattina: aveva pantaloncini neri, maglietta fucsia, infradito ai piedi e zaino a tracolla, classico abbigliamento da mare. L'uomo ha confermato le dichiarazioni rilasciate agli investigatori il 7 dicembre del 2010, cioe' due mesi dopo il ritrovamento del corpo della vittima mentre il 21 settembre, durante il periodo della scomparsa di Sarah, aveva fornito agli inquirenti una versione leggermente difforme.
E' stata una deposizione movimentata. Uno degli avvocati di Sabrina Misseri, Franco Coppi, ha mostrato due fermi immagine di un video nel quale si vede che Petarra era presente il 26 maggio 2011 tra la folla esultante davanti alla caserma dei carabinieri di Avetrana nel giorno in cui venne arrestata Cosima Serrano, madre di Sabrina, detenuta, come la figlia, con le accuse di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
Per la difesa questo dimostrerebbe l'inattendibilita' e la non neutralita' del teste. L'uomo ha confermato di essere stato li' presente perche' un amico gli aveva riferito che era in corso un arresto importante. Il 7 dicembre del 2010, pero', al momento delle dichiarazioni di Petarra, Cosima Serrano non era per nulla sospettata di essere coinvolta nell'omicidio. L'orario dell'avvistamento di Sarah e' ritenuto molto importante per definire il momento in cui la vittima arrivo' in via Deledda. Si tratta di un dato che puo' servire a corroborare o, al contrario, ad allentare le accuse nei confronti delle due imputate.
L'orario dell'arrivo di Sarah a casa Misseri nella prima fase delle indagini, sulla base di squilli, sms, altre testimonianze, era stato collocato 20 minuti dopo le 14, anche qualcosa in piu' mentre per la Procura di Taranto, sulla base delle acquisizioni successive, alle 14,20 la ragazza era gia' morta. Per percorrere il tragitto dalla abitazione di Sarah a quella degli zii occorrono sei-sette minuti. E, se come Petarra sostiene, la vittima e' passata davanti a casa sua 10/15 minuti prima delle 14 allora, sempre secondo gli inquirenti, dovrebbe essere arrivata a casa Misseri intorno alle 14 o addirittura qualche minuto prima. In corso adesso la deposizione della moglie di Petarra.
MOGLIE E AMICI CONFERMANO IL SUO RACCONTO - Hanno confermato sostanzialmente quanto dichiarato durante le indagini, i tre testimoni ascoltati stamane nel processo davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto per l'omicidio di Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto del 2010. Si tratta di Pamela Di Trono, la moglie di Antonio Petarra, ascoltato per primo stamane, di un amico di famiglia, Vincenzo Maresca, della moglie di quest'ultimo, amica e collega di lavoro della Di Trono, Giuseppina Di Bari.
Hanno parlato dei loro impegni e dei loro spostamenti di quel giorno e quanto raccontato da Petarra, considerato un teste-chiave relativamente all'orario in cui Sarah sarebbe arrivata in via Deledda nella casa degli zii dove poi venne assassinata.
Di Trono ha detto che il 26 agosto del 2010 usci' di casa prima delle 14 poiche' doveva trovarsi entro quell'ora nel negozio dove lavora come impiegata, insieme alla Di Bari. Ha riferito di aver lasciato il marito vicino all'abitazione dove stava finendo di pulire e di sistemare la parte esterna dell'edificio appena imbiancata insieme a Maresca.