di Redazione. Oggi a Palazzo Chigi si terrà una colazione di lavoro tra Silvio Berlusconi e Mario Monti, alla quale parteciperanno anche Angelino Alfano e Gianni Letta. L'incontro servirà a tentare di rinsaldare le diverse anime del partito che negli ultimi periodi sembrano più divise che mai.
Ieri sera, intanto, c'e' stato un vertice del Pdl a Palazzo Grazioli per discutere delle prossime elezioni amministrative ma anche delle questioni da sottoporre al confronto con Monti. Tra queste, ci sarebbe la riforma della giustizia che Berlusconi vorrebbe reinserire nell'agenda del governo Monti.
''E' stata una normale riunione di partito per discutere dell' agenda politica e fare il punto sui provvedimenti che va prendendo il governo, a iniziare dalle liberalizzazioni'', ha commentato alla fine del summit Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, ai microfoni del Gr1. Berlusconi avrebbe spiegato che è necessario avviare un dialogo con il Pd e l'Udc non solo sulla legge elettorale ma anche su alcune riforme costituzionali. Il Cavaliere ha in mente una nuova legge elettorale che, pur recuperando il sistema proporzionale, preveda una soglia abbastanza alta per accedere in Parlamento, così da evitare il proliferare di piccoli partiti, in modo tale da facilitare un'eventuale intesa tra Pdl e Udc.
Secondo alcune indiscrezioni, l'ex premier non avrebbe escluso nella cena di Lesmo la possibilita' che sia il centrodestra a candidare Monti come presidente del Consiglio per la prossima legislatura.
Berlusconi avrebbe spiegato, d'altra parte, che occorre evitare di regalare Monti alla sinistra gia' in difficolta' per la trattativa sulla riforma del lavoro e la possibile modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il Cavaliere preme sul patto con Monti perche' non ritiene probabile l'uscita dalla crisi attuale in tempi rapidi. In uno dei suoi interventi nel corso della cena di lunedi' avrebbe ricordato di essere stato proprio lui a indicare al presidente Giorgio Napolitano il nome di Monti come possibile premier di un governo di tregua. ''Se abbiamo deciso di sostenere il governo Monti, lo abbiamo fatto nella convinzione che non si fara' condizionare'', ha commentato ieri il segretario del Pdl Alfano in un'intervista concessa al Tgcom24.
Sul capitolo amministrative, si e' deciso che il Pdl si presentera' quasi dappertutto con il proprio simbolo. E' stata esclusa l'ipotesi di uno generalizzato rapporto con le liste civiche. Berlusconi ha tuttavia insistito sulla necessita' di un radicale rinnovamento del Pdl, a iniziare dal prossimo congresso nazionale del partito.
Irrisolto, invece, il tema delle alleanze. Il Popolo della Libertà non e' riuscito a siglare finora un accordo con il Terzo polo ne' a Palermo, ne' a Genova. Non c'e' accordo neppure con la Lega per la guida della Regione Lombardia.
Ieri sera, intanto, c'e' stato un vertice del Pdl a Palazzo Grazioli per discutere delle prossime elezioni amministrative ma anche delle questioni da sottoporre al confronto con Monti. Tra queste, ci sarebbe la riforma della giustizia che Berlusconi vorrebbe reinserire nell'agenda del governo Monti.
''E' stata una normale riunione di partito per discutere dell' agenda politica e fare il punto sui provvedimenti che va prendendo il governo, a iniziare dalle liberalizzazioni'', ha commentato alla fine del summit Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, ai microfoni del Gr1. Berlusconi avrebbe spiegato che è necessario avviare un dialogo con il Pd e l'Udc non solo sulla legge elettorale ma anche su alcune riforme costituzionali. Il Cavaliere ha in mente una nuova legge elettorale che, pur recuperando il sistema proporzionale, preveda una soglia abbastanza alta per accedere in Parlamento, così da evitare il proliferare di piccoli partiti, in modo tale da facilitare un'eventuale intesa tra Pdl e Udc.
Secondo alcune indiscrezioni, l'ex premier non avrebbe escluso nella cena di Lesmo la possibilita' che sia il centrodestra a candidare Monti come presidente del Consiglio per la prossima legislatura.
Berlusconi avrebbe spiegato, d'altra parte, che occorre evitare di regalare Monti alla sinistra gia' in difficolta' per la trattativa sulla riforma del lavoro e la possibile modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il Cavaliere preme sul patto con Monti perche' non ritiene probabile l'uscita dalla crisi attuale in tempi rapidi. In uno dei suoi interventi nel corso della cena di lunedi' avrebbe ricordato di essere stato proprio lui a indicare al presidente Giorgio Napolitano il nome di Monti come possibile premier di un governo di tregua. ''Se abbiamo deciso di sostenere il governo Monti, lo abbiamo fatto nella convinzione che non si fara' condizionare'', ha commentato ieri il segretario del Pdl Alfano in un'intervista concessa al Tgcom24.
Sul capitolo amministrative, si e' deciso che il Pdl si presentera' quasi dappertutto con il proprio simbolo. E' stata esclusa l'ipotesi di uno generalizzato rapporto con le liste civiche. Berlusconi ha tuttavia insistito sulla necessita' di un radicale rinnovamento del Pdl, a iniziare dal prossimo congresso nazionale del partito.
Irrisolto, invece, il tema delle alleanze. Il Popolo della Libertà non e' riuscito a siglare finora un accordo con il Terzo polo ne' a Palermo, ne' a Genova. Non c'e' accordo neppure con la Lega per la guida della Regione Lombardia.