TEGUCIPALGA. Continua ad aggravarsi in Honduras il bilancio dell'incendio che la notte scorsa e' divampato nel penitenziario di Comayagua, città nel centro del Paese, situato circa 75 chilometri a nord della capitale Tegucipalga: a riferirlo la responsabile dei locali servizi di medicina legale, secondo cui sarebbero almeno 357 coloro che hanno perso la vita, compresa una donna che si trovava all'interno per altre ragioni.
Il calcolo si basa sul numero di quanti non hanno risposto all'appello, effettuato una volta riportato sotto controllo il rogo, uno dei peggiori mai avvenuti in America Latina: potrebbero dunque esservi stato inclusi per errore detenuti che sono invece riusciti a evadere.
Nel momento in cui le fiamme si sono sviluppate, nel carcere erano presenti ben 853 reclusi, ben al di la' della sua capienza. Non tutti i bracci della struttura sono raggiungibili in quanto vi persistono focolai e fumo denso.
L'opera dei vigili del fuoco e' stata altresì ostacolata dagli spari incrociati tra guardie e prigionieri, alcuni dei quali si sono salvati gettandosi nel vuoto.
La tragedia potrebbe avere una matrice tanto dolosa.
Il calcolo si basa sul numero di quanti non hanno risposto all'appello, effettuato una volta riportato sotto controllo il rogo, uno dei peggiori mai avvenuti in America Latina: potrebbero dunque esservi stato inclusi per errore detenuti che sono invece riusciti a evadere.
Nel momento in cui le fiamme si sono sviluppate, nel carcere erano presenti ben 853 reclusi, ben al di la' della sua capienza. Non tutti i bracci della struttura sono raggiungibili in quanto vi persistono focolai e fumo denso.
L'opera dei vigili del fuoco e' stata altresì ostacolata dagli spari incrociati tra guardie e prigionieri, alcuni dei quali si sono salvati gettandosi nel vuoto.
La tragedia potrebbe avere una matrice tanto dolosa.
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