di Vittorio Polito. Domenica 12 e lunedì 13 febbraio andrà in onda in prima serata su Rai Uno la fiction “Il generale dei briganti”, miniserie televisiva in due puntate diretta da Paolo Poeti e co-prodotta da Rai Fiction ed Ellemme Group con il sostegno di Apulia Film Commission.
La fiction racconta la storia di Carmine Crocco, interpretato da Daniele Liotti, brigante lucano, tra i più noti e rappresentativi del periodo risorgimentale, che nel 1860 aiutò i garibaldini a liberare la sua regione dal giogo Borbonico in cambio della promessa di libertà e riscatto sociale.
Due uomini si cercano per una resa dei conti: il deputato Mariano Aiello (Danilo Brugia), ed il brigante Carmine Crocco. Erano amici che combattevano a fianco dei garibaldini, ma oggi si cercano nei boschi del Vulture con l’obiettivo della vendetta.
“Il Generale dei Briganti” è il titolo della fiction girata a Vieste ed in Foresta Umbra, che sarà trasmessa in prima serata ed in due puntate da Rai Uno, per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Protagonista del film tv sarà Daniele Liotti nei panni di Carmine Crocco, storico capo dei briganti lucani che contribuirono in maniera determinante all’Unità d’Italia, schierandosi a fianco di Garibaldi.
Insieme a Liotti il ricco cast annovera, fra gli altri, Christiane Filangieri (Giuseppina Guarino), Raffaella Rea (Nennella, la moglie di Carmine Crocco), Danilo Brugia (Mariano Aiello, il medico rivoluzionario), David Coco (lo scrivano Antonio), Manrico Gammarota (il brigante Ninco Nanco), Michele Màngano, nei panni di un capo brigante, suonatore e ballerino, impegnato in feste e festini, sia di giorno che di notte, tra musiche e danze. Michele Màngano ha curato anche la musica ed ha preparato gli attori e tutte le comparse a danzare la pizzica. Carmine Crocco il leggendario personaggio lucano che arrivò fin sul Gargano per contrastare con la forza il potere dell’epoca. Infatti, come riportano le cronache del tempo, quando, nel 1860, scoppiarono i moti insurrezionali, Crocco aveva già avuto i suoi guai con la giustizia: una condanna per furto nel 1855 a diciannove anni di ferri; un’evasione dal carcere di Brindisi; l’uccisione a coltellate di un signorotto del paese che aveva osato importunare sua sorella Rosina. Latitante, si unì ai rivoltosi con la speranza di vedersi cancellare i vecchi reati, ma non fu così. Tornando a casa con la casacca del vincitore, scoprirà che ancora una volta tutto è cambiato… per restare uguale. Persino il sindaco è lo stesso, ma prima stava con i Borbone, poi con i liberali. Per Crocco non ci fu speranza, così tornò alla macchia e si unì alla controreazione borbonica.
I boschi di Monticchio diventarono il suo impero, la «ginestra» il suo rifugio.
Ma una volta catturato, venne fucilato a Tagliacozzo.
La fiction racconta la storia di Carmine Crocco, interpretato da Daniele Liotti, brigante lucano, tra i più noti e rappresentativi del periodo risorgimentale, che nel 1860 aiutò i garibaldini a liberare la sua regione dal giogo Borbonico in cambio della promessa di libertà e riscatto sociale.
Due uomini si cercano per una resa dei conti: il deputato Mariano Aiello (Danilo Brugia), ed il brigante Carmine Crocco. Erano amici che combattevano a fianco dei garibaldini, ma oggi si cercano nei boschi del Vulture con l’obiettivo della vendetta.
“Il Generale dei Briganti” è il titolo della fiction girata a Vieste ed in Foresta Umbra, che sarà trasmessa in prima serata ed in due puntate da Rai Uno, per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Protagonista del film tv sarà Daniele Liotti nei panni di Carmine Crocco, storico capo dei briganti lucani che contribuirono in maniera determinante all’Unità d’Italia, schierandosi a fianco di Garibaldi.
Insieme a Liotti il ricco cast annovera, fra gli altri, Christiane Filangieri (Giuseppina Guarino), Raffaella Rea (Nennella, la moglie di Carmine Crocco), Danilo Brugia (Mariano Aiello, il medico rivoluzionario), David Coco (lo scrivano Antonio), Manrico Gammarota (il brigante Ninco Nanco), Michele Màngano, nei panni di un capo brigante, suonatore e ballerino, impegnato in feste e festini, sia di giorno che di notte, tra musiche e danze. Michele Màngano ha curato anche la musica ed ha preparato gli attori e tutte le comparse a danzare la pizzica. Carmine Crocco il leggendario personaggio lucano che arrivò fin sul Gargano per contrastare con la forza il potere dell’epoca. Infatti, come riportano le cronache del tempo, quando, nel 1860, scoppiarono i moti insurrezionali, Crocco aveva già avuto i suoi guai con la giustizia: una condanna per furto nel 1855 a diciannove anni di ferri; un’evasione dal carcere di Brindisi; l’uccisione a coltellate di un signorotto del paese che aveva osato importunare sua sorella Rosina. Latitante, si unì ai rivoltosi con la speranza di vedersi cancellare i vecchi reati, ma non fu così. Tornando a casa con la casacca del vincitore, scoprirà che ancora una volta tutto è cambiato… per restare uguale. Persino il sindaco è lo stesso, ma prima stava con i Borbone, poi con i liberali. Per Crocco non ci fu speranza, così tornò alla macchia e si unì alla controreazione borbonica.
I boschi di Monticchio diventarono il suo impero, la «ginestra» il suo rifugio.
Ma una volta catturato, venne fucilato a Tagliacozzo.
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Cultura e Spettacoli