BARI. “E’ l’ennesimo capitolo amaro nella storia recente del sistema scuola, costantemente umiliato e penalizzato da governi che non hanno alcuna intenzione di investire sul futuro di questo Paese e sulle nuove generazioni”.
E’ l’amara considerazione di Gianni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, sul taglio di 24 milioni deciso dal governo al piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici pugliesi.
“Come se non bastassero le conseguenze della legge 111 sugli accorpamenti – continua Verga – che ha rivoluzionato l’organizzazione scolastica regionale, mettendo in serio pericolo tanti posti di lavoro, ora anche le normali opere di manutenzione degli edifici scolastici vengono messe a repentaglio. Se si vuole spingere la scuola nel baratro, meglio dirlo chiaramente, ma basta parlare di crescita e di sviluppo. Sono solo ipocrisie: con una rete formativa così bistrattata l’unico scenario plausibile è la perdita di competitività, a breve e medio termine, rispetto ai partner europei e mondiali”.
“Tanti istituti sono costretti a portare avanti la propria offerta formativa – rincara la dose Vincenzo Fiorentino, Segretario Regionale del dipartimento Dirigenti Scolastici della UIL – in strutture fatiscenti. Questi tagli rappresentano un inatteso colpo di grazia, che rende sempre meno sicure le scuole, giacché non potranno essere garantiti neanche gli interventi di ordinaria amministrazione. Nella scuola pubblica si cerca la qualità solo basandosi sulla buona volontà degli operatori scolastici, peraltro senza contratto da tempo. Non già investendo, quindi, ma varando riforme ordinamentali, come quella che ha determinato gli istituti comprensivi a costo zero, dettate esclusivamente da fini ragionieristici”.
E’ l’amara considerazione di Gianni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, sul taglio di 24 milioni deciso dal governo al piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici pugliesi.
“Come se non bastassero le conseguenze della legge 111 sugli accorpamenti – continua Verga – che ha rivoluzionato l’organizzazione scolastica regionale, mettendo in serio pericolo tanti posti di lavoro, ora anche le normali opere di manutenzione degli edifici scolastici vengono messe a repentaglio. Se si vuole spingere la scuola nel baratro, meglio dirlo chiaramente, ma basta parlare di crescita e di sviluppo. Sono solo ipocrisie: con una rete formativa così bistrattata l’unico scenario plausibile è la perdita di competitività, a breve e medio termine, rispetto ai partner europei e mondiali”.
“Tanti istituti sono costretti a portare avanti la propria offerta formativa – rincara la dose Vincenzo Fiorentino, Segretario Regionale del dipartimento Dirigenti Scolastici della UIL – in strutture fatiscenti. Questi tagli rappresentano un inatteso colpo di grazia, che rende sempre meno sicure le scuole, giacché non potranno essere garantiti neanche gli interventi di ordinaria amministrazione. Nella scuola pubblica si cerca la qualità solo basandosi sulla buona volontà degli operatori scolastici, peraltro senza contratto da tempo. Non già investendo, quindi, ma varando riforme ordinamentali, come quella che ha determinato gli istituti comprensivi a costo zero, dettate esclusivamente da fini ragionieristici”.
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Economia