Tutte le tecniche ed i segreti per realizzare burattini e marionette

di Vittorio Polito. La Levante Editori ha pubblicato il volume di Alessia Masciavé «Burattini – Tipologie, tecniche ed esperienze a scuola» (pagine 200 - € 22).
Alessia Masciavé, diplomata in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, con la tesi sul teatro “Il laboratorio dei burattini: esperienze ed educazione al teatro di figura nella scuola media”, ha studiato anche recitazione presso la Compagnia teatrale “Tiberio Fiorilli” a Bari. Ha infine diretto il Laboratorio di Teatro e Figura presso la Scuola Media Statale “Massari-Galilei” di Bari, città in cui vive e lavora.
Alessia Masciavé, ha quindi tutte le carte in regola per presentare ai lettori, siano essi docenti, genitori, alunni o burattinai, il volume sulle tecniche di realizzazione di burattini e marionette. Il burattino altro non è che un fantoccio costituito da una testa, alla quale è congiunta una veste, che termina nella forma di un sacchetto aperto in basso per infilarvi la mano che lo anima, ma è anche la rappresentazione visiva dell’uomo, con tutti i suoi difetti e le sue virtù. La mano nascosta, ma sempre presente, è l’anima del burattino che ne determina il movimento, regola le cadenze, stabilisce la priorità del capo sulle braccia, o viceversa, secondo l’umore e l’estro che si vuol dare al fantoccio. Il teatro di figura, comprende diverse tipologie di fantocci suddivisi in burattini, marionette, pupi, pupazzi e ombre, che a loro volta presentano diverse varianti a seconda dei luoghi in cui sono nati. Ad esempio il burattino ha un corpo floscio che nulla può fare, senza l’intervento e l’abilità manuale di chi lo ha creato e lo anima. La marionetta invece è animata per mezzo di corde e di fili, che collegano teste e arti ad una impugnatura a croce controllata dall’operatore che la manipola. I costumi delle marionette sono più sofisticati di quelli dei burattini, e riproducono con molti particolari i vestiti degli umani.
L’interessante pubblicazione, riccamente illustrata e schematizzata, mostra con dovizia di particolari il gran lavoro fatto dalla curatrice, dividendola in tre capitoli fondamentali: la presentazione storica dell’evoluzione dei burattini nelle diverse culture; l’introduzione alle tecniche di costruzione di burattini, marionette, pupazzi e della relativa baracca per le presentazioni, e, infine, una documentata descrizione dell’esperienza scolastica presso un laboratorio di burattini con alunni della scuola media.
Il professor Daniele Giancane, docente di Letteratura per l’Infanzia presso l’Università di Bari, che firma la prefazione, scrive: «Interessarsi al mondo delle marionette e dei burattini è anzitutto opera meritoria, perché il ‘teatro di figura’ vive da molti anni oramai – da quando i massmedia novecenteschi hanno sopravanzato i riti e gli spettacoli della civiltà contadina. La Masciavé evidenzia poi una sua esperienza didattica, che ci mostra le enormi potenzialità di questa forma d’arte per coinvolgere i ragazzi, farli lavorare su un progetto gratificante, stimolare la loro riserva di creatività».
Concludendo, il teatro dei burattini è uno spazio pedagogico in cui il bambino o l’adolescente, giocando, si cimenta con situazioni similari a quelle della vita reale,e tutto ciò consente loro di conoscere il proprio mondo interiore, fissando così dei punti di riferimento per i comportamenti futuri e per le scelte di valori.
Va pertanto riconosciuto alla Masciavé il gran lavoro fatto per questo volume che è ricco di immagini per la più rapida fruizione delle tecniche, e contiene una nutrita bibliografia insieme alla presentazione storica dell’evoluzione dei burattini nelle diverse culture.

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