“Acquedotto Pugliese, bocciata un'altra legge ideologica e propagandistica”


BARI. “L’assessore Amati, commentando con comprensibile dispiacere la bocciatura da parte della Corte Costituzionale di aspetti essenziali della legge sulla cosiddetta ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese, ne riconosce di fatto la sostanza di manifesto ideologico fine a sé stesso. Cos’altro si deve leggere infatti, se non una onesta confessione, nel suo vanto di avere “introdotto nella politica e nella cultura pugliese ed italiana elementi di valutazione di assoluta novità che sarebbe il caso che il Parlamento nazionale valorizzasse”, con cui di fatto ammette di aver legiferato in materia di competenza nazionale?".
Così il consigliere regionale Pdl Nino Marmo, vicepresidente del Consiglio Regionale.

"E’ così confermato - prosegue - l’uso arbitrario ed abusivo, a mero fine auto-propagandistico, che questo Governo e questa maggioranza regionale fanno delle leggi regionali, senza curarsi delle conseguenze delle loro immancabili defaillances, spesso anche devastanti, per esempio sulla pelle di ignari lavoratori.
Certo è che, dalle “stabilizzazioni” alle “internalizzazioni”, fino a quest’ennesima figuraccia sui temi dell’acqua, tutte le bandiere ideologiche e clientelari, che hanno riportato Vendola alla guida della Regione, sono state ammainate alla prova della legittimità.
Senza dimenticare la produzione di gravi guasti difficilmente rimediabili. Per esempio sulla pelle di lavoratori sedotti e bidonati. Il dramma sarà per il suo successore, che dovrà sbrogliare matasse ingestibili ed avrà a che fare con una serie di “fabbricatori” che hanno occupato tutti i gangli funzionali della Regione”, conclude Marmo.

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