BARI. Il bello dei giovani è che nonostante le grigie sfumature della vita, riescono a colorare la realtà con i loro sogni, con le loro speranze, con i loro ideali. Fortunatamente non bisogna andar così lontani per cercare degli esempi; è sufficiente affacciarsi al mondo di Al Amal Stella Rossa Bari per comprendere come un gruppo di ragazzi ha con coraggio saputo trovare, nelle difficoltà delle barriere sociali e politiche, una chiave per accedere alla collaborazione tra uomini di diverse etnie e tra giovani e istituzioni. A spiegarci di cosa si tratta sono proprio il tesoriere Angelo Lamorgese e il Segretario Andrea Strippoli:
-Cos'è Al Amal Stella Rossa Bari?
1) al amal stella rossa (AASR)è una squadra di calcio composta da immigrati di diverse nazionalità(nigeria, somalia, marocco, tunisia, costa d'avorio, senegal) e qualche italiano. la squadra è iscritta al campionato di III categoria 2011/12 provincia Bari-BAT. l'iscrizione è stata possibile grazie al finanziamento ottenuto dalla regione puglia mediante partecipazione e conseguente vincita del bando di principi attivi 2010.
-Cosa vi ha spinto a idealizzare e quindi realizzare un simile progetto?
2) bari è sede di un CARA e anche di un CIE, nonché una città di mare con un porto che è stato teatro di uno dei momenti più importanti più belli e dolorosi della storia dell' immigrazione.
Il fenomeno migratorio, quindi, è una componente essenziale della nostra città. tanti sono gli immigrati presenti a bari che arrivano per cercare un lavoro, che spesso non trovano, e condizioni di vita migliori. ma ciò che li accoglie è un territorio privo di opportunità lavorative e con politiche di accoglienza che non facilitano l'integrazione o comunque una vita serena. il progetto, quindi, ha come obiettivo principale quello dell'integrazione tra immigrati di diverse comunità e italiani, siano essi avversari o compagni di squadra, fornire attraverso il gioco più collettivo e popolare del mondo questa possibilità, insieme a quella di divertirsi e magari la possibilità di trovare delle opportunità calcistiche. molti dei ragazzi hanno diverse esperienze nelle squadre dei rispettivi paesi. abbiamo scelto come nome al amal che in arabo vuol dire "la speranza", proprio perché vogliamo dare a molti di loro la possibilità di divertirsi e laddove ci siano grandi capacità, la speranza di entrare a far parte di qualche squadra a livello professionistico.
-Quale valore sociale assume questo progetto considerando lo status quo della società contemporanea? Quanto era pronta la società per accogliere una simile idea? Come ha riposto la comunità a questo progetto?
3) nella società italiana, e in particolare nel sud, il fenomeno migratorio è ancora visto come un qualcosa di nuovo; non siamo ancora un paese multietnico a tutti gli effetti come lo può essere quello francese, tedesco, inglese, anche se stiamo crescendo da questo punto di vista. il fenomeno in questione è ancora visto come un problema da affrontare in maniera politica , come un qualcosa che può portare voti o meno alle urne, e non con pratiche di buon senso che affrontino il fenomeno in maniera non anacronistica come è stato fatto fino ad ora.
aver vinto un bando regionale però è un segnale molto positivo in quanto chi ha valutato il progetto ha tenuto conto dell'importanza sociale che questo progetto può avere. Anche durante le partite abbiamo notato grande accoglienza e ospitalità da parte delle squadre avversarie, come se anch'esse avessero sposato la causa. probabilmente anche perché stiamo perdendo quasi sempre.
Un ringraziamento particolare va alle società della U.S. Spinazzola e Ultrattivi Altamura. L'obiettivo adesso è far conoscere la squadra alla cittadinanza barese e renderla partecipe a questo nostro progetto.
-A quali difficoltà sociali, burocratiche ed economiche avete dovuto far fronte?
4) difficoltà economiche al momento non ne abbiamo trovate, anche perché abbiamo un budget di 25mila euro;sono le pratiche burocratiche che ci stanno bloccando molto. Ad esempio non basta il semplice permesso di soggiorno per potersi iscrivere, ma ci vuole il certificato storico di residenza e un'autocertificazione lavorativa. il certificato storico si richiede al comune di bari, e quindi i ragazzi sono soggetti alla lentezza della burocrazia italiana protagonista anche del ritardo di rinnovi del permesso di soggiorno, la certificazione più importante sia per una permanenza nel territorio sia per l'iscrizione al campionato.
ma non vi è solo la burocrazia, spesso molti ragazzi non avendo grossi punti di riferimento in città e non sapendo muoversi, ritardano nella richiesta delle suddette carte. ecco,la responsabilità di queste difficoltà è da entrambe le parti.
-Un pregio e un difetto di questa associazione sportiva
5) un pregio è la volontà di fare bene e l'armonia che si crea nello spogliatoio prima e dopo ogni partita; un difetto è senza dubbio l'inesperienza nostra e quindi dello staff organizzativo che si è trovato a gestire un'iniziativa nuova per tutti e sotto tutti i punti di vista. ma dagli errori impariamo, l'anno prossimo faremo meglio, perché le potenzialità sono tante.
-L'episodio più divertente e l'episodio più triste a cui avete assistito da quando avete messo su questa associazione?
6) episodi divertenti ce ne sono stati parecchi e molti sono stati anche gli episodi belli che ti stimolano ad andare avanti nonostante le difficoltà. ad esempio quando andammo a latiano(brindisi) a giocare un'amichevole contro la squadra locale che milita in prima promozione;si avvicinarono i dirigenti della squadra avversaria dicendoci che avevano puntato gli occhi su un nostro giocatore che avrebbero voluto militasse nella loro squadra per il campionato prossimo. il ragazzo in questione fu contentissimo perché per lui significava realizzare il sogno di giocare in una squadra molto ambiziosa nell'ambito del calcio dilettantistico che gli permetterà di ottenere anche un contributo mensile utile ai fini di condurre una vita dignitosa.le trattative diciamo che sono in corso.
l'episodio più brutto è capitato diverso tempo fa ed è afferente alle difficoltà di integrazione che stiamo incontrando, specie tra ragazzi di diverse comunità. all'inizio, perché adesso stiamo notando dei miglioramenti, i ragazzi delle medesime nazionalità giocavano solo tra loro; è capitato che un ragazzo nigeriano stufo di non aver ricevuto neanche un pallone si diresse verso un suo compagno di squadra marocchino inveendo contro di lui mettendogli le mani al collo. il tutto è stato risolto convocando i ragazzi e facendo capire loro, nonostante le difficoltà di comunicazione perché non tutti parlano l'italiano, i fini del progetto. diciamo che i primi effetti si stanno avendo, anche se è un processo molto complesso e che richiede molto tempo.
-Quali sono i progetti futuri?
7) vorremo iscriverci al campionato dell'anno prossimo sfruttando l'esperienza e gli errori di quest'anno per poter far decollare la squadra e il progetto. stiamo cercando sponsor che ci finanzino per poter affrontare nella maniera migliore l'anno venturo, in quanto i soldi ottenuti dalla regione che stiamo mettendo da parte potranno coprire solo una parte delle spese.
-Cosa ti sentiresti di comunicare ai giovani come te che non conoscono simili realtà?
8) è un'esperienza molto difficile, alle volte pensiamo di abbandonare, ma quando vedi che cominciano ad emergere i primi risultati ,non solo calcistici, ricevi delle soddisfazioni che ti stimolano ad andare avanti. alcuni ragazzi vengono da situazioni non facili, e vederli felici prima e dopo ogni partita è una grande cosa, anche perché in quel momento dimenticano le difficoltà che ogni giorno si trovano di fronte.difficoltà causate da una incapacità della politica di affrontare questo problema.
Un progetto, quello appena descritto, che dovrebbe farci riflettere su quanto orizzonti apparentemente irraggiungibili diventano alla portata di tutti e soprattutto dei giovani se solo si impara a credere. Un contributo potrebbe essere senza dubbio quello di continuare a supportare questa associazione sia come cittadinanza che come istituzioni, diffonderlo, farlo conoscere nelle sue peculiarità ergendolo come esempio di socialità nella sua capacità di trovare nelle differenze i più importanti elementi di incontro e di unione tra gli individui.
-Cos'è Al Amal Stella Rossa Bari?
1) al amal stella rossa (AASR)è una squadra di calcio composta da immigrati di diverse nazionalità(nigeria, somalia, marocco, tunisia, costa d'avorio, senegal) e qualche italiano. la squadra è iscritta al campionato di III categoria 2011/12 provincia Bari-BAT. l'iscrizione è stata possibile grazie al finanziamento ottenuto dalla regione puglia mediante partecipazione e conseguente vincita del bando di principi attivi 2010.
-Cosa vi ha spinto a idealizzare e quindi realizzare un simile progetto?
2) bari è sede di un CARA e anche di un CIE, nonché una città di mare con un porto che è stato teatro di uno dei momenti più importanti più belli e dolorosi della storia dell' immigrazione.
Il fenomeno migratorio, quindi, è una componente essenziale della nostra città. tanti sono gli immigrati presenti a bari che arrivano per cercare un lavoro, che spesso non trovano, e condizioni di vita migliori. ma ciò che li accoglie è un territorio privo di opportunità lavorative e con politiche di accoglienza che non facilitano l'integrazione o comunque una vita serena. il progetto, quindi, ha come obiettivo principale quello dell'integrazione tra immigrati di diverse comunità e italiani, siano essi avversari o compagni di squadra, fornire attraverso il gioco più collettivo e popolare del mondo questa possibilità, insieme a quella di divertirsi e magari la possibilità di trovare delle opportunità calcistiche. molti dei ragazzi hanno diverse esperienze nelle squadre dei rispettivi paesi. abbiamo scelto come nome al amal che in arabo vuol dire "la speranza", proprio perché vogliamo dare a molti di loro la possibilità di divertirsi e laddove ci siano grandi capacità, la speranza di entrare a far parte di qualche squadra a livello professionistico.
-Quale valore sociale assume questo progetto considerando lo status quo della società contemporanea? Quanto era pronta la società per accogliere una simile idea? Come ha riposto la comunità a questo progetto?
3) nella società italiana, e in particolare nel sud, il fenomeno migratorio è ancora visto come un qualcosa di nuovo; non siamo ancora un paese multietnico a tutti gli effetti come lo può essere quello francese, tedesco, inglese, anche se stiamo crescendo da questo punto di vista. il fenomeno in questione è ancora visto come un problema da affrontare in maniera politica , come un qualcosa che può portare voti o meno alle urne, e non con pratiche di buon senso che affrontino il fenomeno in maniera non anacronistica come è stato fatto fino ad ora.
aver vinto un bando regionale però è un segnale molto positivo in quanto chi ha valutato il progetto ha tenuto conto dell'importanza sociale che questo progetto può avere. Anche durante le partite abbiamo notato grande accoglienza e ospitalità da parte delle squadre avversarie, come se anch'esse avessero sposato la causa. probabilmente anche perché stiamo perdendo quasi sempre.
Un ringraziamento particolare va alle società della U.S. Spinazzola e Ultrattivi Altamura. L'obiettivo adesso è far conoscere la squadra alla cittadinanza barese e renderla partecipe a questo nostro progetto.
-A quali difficoltà sociali, burocratiche ed economiche avete dovuto far fronte?
4) difficoltà economiche al momento non ne abbiamo trovate, anche perché abbiamo un budget di 25mila euro;sono le pratiche burocratiche che ci stanno bloccando molto. Ad esempio non basta il semplice permesso di soggiorno per potersi iscrivere, ma ci vuole il certificato storico di residenza e un'autocertificazione lavorativa. il certificato storico si richiede al comune di bari, e quindi i ragazzi sono soggetti alla lentezza della burocrazia italiana protagonista anche del ritardo di rinnovi del permesso di soggiorno, la certificazione più importante sia per una permanenza nel territorio sia per l'iscrizione al campionato.
ma non vi è solo la burocrazia, spesso molti ragazzi non avendo grossi punti di riferimento in città e non sapendo muoversi, ritardano nella richiesta delle suddette carte. ecco,la responsabilità di queste difficoltà è da entrambe le parti.
-Un pregio e un difetto di questa associazione sportiva
5) un pregio è la volontà di fare bene e l'armonia che si crea nello spogliatoio prima e dopo ogni partita; un difetto è senza dubbio l'inesperienza nostra e quindi dello staff organizzativo che si è trovato a gestire un'iniziativa nuova per tutti e sotto tutti i punti di vista. ma dagli errori impariamo, l'anno prossimo faremo meglio, perché le potenzialità sono tante.
-L'episodio più divertente e l'episodio più triste a cui avete assistito da quando avete messo su questa associazione?
6) episodi divertenti ce ne sono stati parecchi e molti sono stati anche gli episodi belli che ti stimolano ad andare avanti nonostante le difficoltà. ad esempio quando andammo a latiano(brindisi) a giocare un'amichevole contro la squadra locale che milita in prima promozione;si avvicinarono i dirigenti della squadra avversaria dicendoci che avevano puntato gli occhi su un nostro giocatore che avrebbero voluto militasse nella loro squadra per il campionato prossimo. il ragazzo in questione fu contentissimo perché per lui significava realizzare il sogno di giocare in una squadra molto ambiziosa nell'ambito del calcio dilettantistico che gli permetterà di ottenere anche un contributo mensile utile ai fini di condurre una vita dignitosa.le trattative diciamo che sono in corso.
l'episodio più brutto è capitato diverso tempo fa ed è afferente alle difficoltà di integrazione che stiamo incontrando, specie tra ragazzi di diverse comunità. all'inizio, perché adesso stiamo notando dei miglioramenti, i ragazzi delle medesime nazionalità giocavano solo tra loro; è capitato che un ragazzo nigeriano stufo di non aver ricevuto neanche un pallone si diresse verso un suo compagno di squadra marocchino inveendo contro di lui mettendogli le mani al collo. il tutto è stato risolto convocando i ragazzi e facendo capire loro, nonostante le difficoltà di comunicazione perché non tutti parlano l'italiano, i fini del progetto. diciamo che i primi effetti si stanno avendo, anche se è un processo molto complesso e che richiede molto tempo.
-Quali sono i progetti futuri?
7) vorremo iscriverci al campionato dell'anno prossimo sfruttando l'esperienza e gli errori di quest'anno per poter far decollare la squadra e il progetto. stiamo cercando sponsor che ci finanzino per poter affrontare nella maniera migliore l'anno venturo, in quanto i soldi ottenuti dalla regione che stiamo mettendo da parte potranno coprire solo una parte delle spese.
-Cosa ti sentiresti di comunicare ai giovani come te che non conoscono simili realtà?
8) è un'esperienza molto difficile, alle volte pensiamo di abbandonare, ma quando vedi che cominciano ad emergere i primi risultati ,non solo calcistici, ricevi delle soddisfazioni che ti stimolano ad andare avanti. alcuni ragazzi vengono da situazioni non facili, e vederli felici prima e dopo ogni partita è una grande cosa, anche perché in quel momento dimenticano le difficoltà che ogni giorno si trovano di fronte.difficoltà causate da una incapacità della politica di affrontare questo problema.
Un progetto, quello appena descritto, che dovrebbe farci riflettere su quanto orizzonti apparentemente irraggiungibili diventano alla portata di tutti e soprattutto dei giovani se solo si impara a credere. Un contributo potrebbe essere senza dubbio quello di continuare a supportare questa associazione sia come cittadinanza che come istituzioni, diffonderlo, farlo conoscere nelle sue peculiarità ergendolo come esempio di socialità nella sua capacità di trovare nelle differenze i più importanti elementi di incontro e di unione tra gli individui.