ROMA. Spunta un'ipotesi di compromesso per sciogliere uno dei nodi piu' complessi della 'partita' sulla riforma del mercato del lavoro: in queste ore, si sta infatti ragionando a una soluzione per quanto riguarda l'articolo 18 e in particolare i licenziamenti disciplinari. L'Agi apprende che l'ipotesi su cui si sta discutendo riguarda la possibilita' di un indennizzo di 32 mensilita' che varrebbe in caso dei licenziamenti disciplinari.
Quest'ipotesi scatterebbe nel caso in cui il giudice scelga l'opzione dell'indennizzo e non del reintegro. Piu' in generale si lavora a una proposta di mediazione per cui si dovrebbero circoscrivere in modo chiaro le causali dei licenziamenti disciplinari. Si dovrebbero dunque specificare le motivazioni in base a cui l'azienda puo' giustificare il licenziamento disciplinare di un lavoratore: in questo caso il giudice potrebbe reintegrare o in casi meno gravi indennizzare il lavoratore facendo riferimento alle norme sancite nei contratti collettivi. .
''E' piu' che fondato il timore che in realta' l'obiettivo del governo non sia un accordo positivo per il lavoro ma i licenziamenti facili''. E' questa l'indicazione che trapela dalla segreteria della Cgil riunita oggi a Roma sotto la direzione di Susanna Camusso in relazione alla trattativa che si svolge a Palazzo Chigi sulla riforma del lavoro. Dalla segreteria del sindacato di corso d'Italia emerge un malcontento nei confronti del governo. ''Nonostante gli sforzi unitari per costruire una mediazione con il governo - dicono -, l'esecutivo ha solo manifestato l'intenzione di una manomissione dell'articolo 18''.
Tags
Politica