“Chi ha interesse a “bruciare” Carofiglio e Latorre?”


BARI. “Sono iniziate a sinistra le primarie mediatiche all’incontrario, quelle che servono a bruciare potenziali candidati, così per semplificare la vita dei leader. Senza alcun rispetto, infatti, per la tristi giornate del povero Emiliano, gli sciacalli si sono affrettati a lanciare i nomi dei suoi possibili successori alla prossima candidatura alla guida della Regione, lanciando gli autorevoli nomi di Gianrico Carofiglio e Nicola Latorre.
Considerata l’autorevolezza del giornale che li ha esternati, dal peso politico notoriamente altissimo su quel versante politico, non è immaginabile che si sia trattata di una “boutade” fine a sé stessa e priva di fondamento. E’ facile immaginare che qualcuno che conta quei nomi li ha, in qualche modo, voluti tirare fuori. Perché mai?
Vista anche però l’immediata reazione degli interessati, che si sono precipitati a smentire ogni loro intenzione in tal senso, non è malevolo pensare che, dietro tale loro non richiesta esposizione, vi sia un’intenzione recondita. Per esempio, quella di bruciare in partenza due soluzioni non gradite.
Ove si pensa che il sen. Carofiglio non è riconducibile ad alcun gruppo di potere dell’attuale maggioranza regionale, ma semmai – vista la sua professione d’origine - ai “poteri forti” che ne hanno in mano più che mai le sorti; e che il sen. Latorre è notoriamente l’ultimo colonnello di D’Alema, di cui potrebbe restaurare l’antico dominio, non è imprudente attribuire le suddette sortite a chi ha semmai interesse a bloccarli, di facciata entrambi, ma sostanzialmente il solo Carofiglio".
Così in una nota il consigliere regionale Pdl Nino Marmo, vicepresidente del Consiglio Regionale.

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