di Nicola Zuccaro. Non è la prima volta che si assiste alla dura presa di posizione dell'opposizione del centrodestra al Comune di Bari contro l'operato (presunto tale, a dir delle stesse) dell'attuale sindaco.
Ma, rispetto ai precedenti incontri con la stampa, nella mattinata di Mercoledì 7 Marzo, i gruppi di minoranza sono andati ancor più giù duri contro Michele Emiliano tanto da chiederne le immediate dimissioni. La città è ferma, sporca e lui (il sindaco, ndr) pensa a viaggiare; ora a Roma, ora negli Usa, forse per incontrare anche Obama. Fra constatazioni e sensazioni i consiglieri di minoranza puntano l'indice contro l'attuale primo cittadino ritenendolo un soggetto di distruzione per l'intera città di Bari e addirittura per la stessa giunta, vittima del 'tritacarne emilianesco'. L'ultimo a farne le spese, secondo quanto rilevato dal Coordinatore Ninni Cea, è stato l'assessore Gennaro Palmiotti sacrificato nel recente rimpasto di color rosa a Palazzo di Città.
L'altra nota dolente è l'immobilismo del Consiglio Comunale: il consigliere Marcello Gemmato evidenzia che da 9 mesi-1 anno all'incirca non vengono presi importanti provvedimenti per lo sviluppo di Bari. Alla luce della paralisi che investe la massima assemblea cittadina sarebbe opportuno sciogliere quanto prima il consiglio comunale in sintonia con quel panorama politico romano - come sostengono i consiglieri Monteleone e Finocchio - tutt'altro che limpido.
Salvo diversi ed eventuali ordini da Roma, a chi gioverebbe lasciare con largo anticipo lo scranno dell'Aula Dalfino prima della scadenza naturale del mandato prevista per il giugno del 2014?