Concordia: crocieristi tedeschi fanno class action in Usa


GROSSETO. Una dozzina di crocieristi tedeschi scampati al naufragio della Costa Concordia si apprestano a presentare una "class action" negli Usa nei confronti della societa' armatrice britannico-americana Carnival, proprietaria della Costa Crociere.

A rivelarlo è li 'Sueddeutsche Zeitung' che riferisce che lo scorso fine settimana l'avvocato di Bolzano, Markus Wenter, che difende gli interessi dei sopravvissuti tedeschi al naufragio davanti all'isola del Giglio, ha organizzato in un albergo di Monaco di Baviera una riunione dei suoi assistiti con l'avvocato americano John Arthur Eaves jr.

Il legale di Miami, che ha gia' difeso in passato i parenti delle vittime del disastro di Cavalese, quando un jet militare americano trancio' i cavi di una funivia, ha fatto balenare ai tedeschi indennizzi individuali compresi fra 300mila e 700mila dollari.

Nel catalogo di richieste che Eaves jr. propone di presentare ad un tribunale americano, un sopravvissuto al naufragio dovrebbe ricevere per la sola presenza a bordo almeno 100mila dollari di indennizzo, che oscillerebbe invece tra 300mila e 700mila dollari in caso di danni psichici con conseguenze di natura fisica come accessi di sudore, tic nervosi o eruzioni cutanee.

Intanto da segnalare ieri un nuovo stop al defueling della nave. Nella giornata di oggi, come gia' successo ieri, le condizioni meteo marine sull'Isola del Giglio, con il persistere di forti venti da nord-nord est, non hanno permesso la movimentazione del pontone "Meloria". Le operazioni di defueling dei serbatoi ancora non svuotati rimangono, quindi, temporaneamente sospese. Lo rende noto la Protezione Civile.

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