Concordia: ecco le proposte di rimozione


ISOLA DEL GIGLIO (GR). Si sono concluse le autopsie su tutti i corpi recuperati dal naufragio della Costa Concordia. Oggi i periti del gip ed i consulenti delle parti si incontreranno a Grosseto per organizzare il lavoro che servira' a dare risposta ai quesiti posti dal gip nell'incidente probatorio attorno alla scatola nera e agli altri dispositivi di registrazione a bordo della nave naufragata nelle acque dell'Isola del Giglio il 13 gennaio. Intanto prosegue l'attivita' di indagine della Procura di Grosseto.

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Ieri i palombari della Marina Militare hanno avviato l’esplorazione dell’atrio ascensori nell’area di poppa portandosi poi sui ponti 3, 4 e 5, sempre alla ricerca dei dispersi. La nave non ha registrato movimenti significativi, dopo che due giorni fa a causa del forte vento si era mossa di sette centimetri in due ore.

Il recupero della nave - Intanto giungono notizie sul recupero del relitto per cui sono stati elaborati diversi progetti da diverse compagnie. Secondo alcuni esperti della Scientific American, la nave potrebbe essere tagliata in diverse parti. La Costa però propenderebbe per un recupero integro del relitto. Circa il possibile ricorso ad eventuali palloni per effettuare un'operazione di sollevamento si fa avanti Mike Lacey, segretario dell’ International Salvage Union, l’associazione delle società di recupero: "Tutti parlano dei palloni ma non ne esistono di così grandi per fare il lavoro da soli potranno sicuramente aiutare ma dovranno essere affiancati da qualche altra cosa". Un'altra possibilità potrebbe essere l'uso di alcune gru per sollevare il relitto, svuotarlo dell'acqua ed eventualmente riparare le falle presenti, ma forse troppo grandi per poter essere recuperate. Qualcuno avrebbe invece proposto di riempire la nave di palline di polistirene da collocare all'interno del relitto per farlo riemergere. Ma Lacey a tal proposito ha spiegato: "Ma ci sono molti problemi anche perché le palline non sono controllabili, si disperdono in mare e sono difficili da ripulire". Lo stesso in visione dell'eventualità di tagliare in 200-300pezzi la nave ha invece dichiarato: "Questo potrebbe essere fatto in sei mesi sarebbe inutile cercare di recuperare il relitto per rimetterlo in mare, nessuno vorrebbe più viaggiarci". La ditta Smit Salvage dal canto suo ha chiarito nel corso di una intervista radio attraverso la voce di Max Iguera: "Ci sono varie tecniche per il recupero: si può tirare la nave con dei cavi dal fianco sinistro o si possono costruire strutture metalliche, come degli enormi scatoloni, sulla fiancata del relitto che servono sia a dare galleggiamento sia ad aiutare la nave nel movimento di rotazione. Il bando di gara emesso dagli armatori, di concerto con le autorità, non prendeva neanche in considerazione l’ipotesi dello smantellamento sul posto. Ci è stato, invece, detto che la nave deve essere rimossa intera. Poi, se non ci sarà questa possibilità, è chiaro che si deciderà di farla a pezzi".

(Grafico: Ansa Centimetri)

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