ROMA. In queste ore sta letteralmente impazzando sui social network il dibattito sulla richiesta choc dell'organizzazione 'Gerush92' di bloccare l'insegnamento della Divina Commedia nelle scuole poiche' "antisemita" e "razzista". Secondo l'organizzazione, 'consulente speciale' del Consiglio economico e sociale dell'Onu, l'opera di Dante proporrebbe "contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza" nei confronti di ebrei, islamici e omosessuali. Alle migliaia di interventi sui social network - su Twitter l'hashtag #DivinaCommedia e' primo in classifica - si e' aggiunta sul web anche la rivista Mondo e Missione, mensile del Pontificio Istituto Missioni Estere.
Su MissiOnLine Giorgio Bernardelli mette l'accento in particolare su "un certo modo di fare informazione e dibattito oggi in Italia. Nella civilta' della chiacchiera si discute su qualsiasi cosa senza farsi prima una domanda: chi parla e' una voce autorevole oppure no?".
"Gerush92 e' un'organizzazione di matrice ebraica che si occupa di diritti umani in una forma un po' diversa da tante altre: conduce essenzialmente campagne di opinione, il piu' delle volte dal tasso molto alto di polemica".
"Pero' oggi - nell'era dei social network - siamo tornati a Eraclito: tutto scorre. Cosi' basta che l'appello per la messa al bando della Divina Commedia cominci a girare su Facebook e qualche gonzo che abbocca alla "intollerabile provocazione" lo si trova. A quel punto il grande quotidiano - anziche' fare il suo mestiere - viene dietro e monta (sul nulla) il caso. Con grande gioia di Gerush92 che - dopo anni di tentativi andati a vuoto - trova finalmente il suo momento di gloria".
(Fonte: Agi.it)
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