“Di Venere ridotto ad un nosocomio dell'800”

BARI. “Sui social forum circola un’eloquente l'immagine che sta facendo parlare - ancora una volta - male del sistema sanitario pugliese. Il titolo: Scempio al Di Venere. L'ospedale di Carbonara, un tempo fiore all'occhiello della nostra sanità, con reparti di eccellenza in grado di ‘attrarre’ pazienti da tutta la regione, ora è ridotto ad un nosocomio dell'800. Otto pazienti in una stanza da 6 posti letto, due donne barellate al centro, bottiglie e bicchieri poggiati sulle sedie, personale medico e paramedico impossibilitato a muoversi e mille sacrifici per assicurare un'assistenza adeguata".
E' la denuncia del consigliere regionale e vicecapogruppo PdL, Massimo Cassano.

"E' il momento di dire basta, prosegue Cassano. Da tempo denunciamo una situazione assurda in cui versa la sanità pugliese, alle prese con un vero e proprio smantellamento effettuato sulla pelle di chi soffre e di chi è costretto a svolgere la sua opera assistenziale in condizioni da Terzo Mondo.
Al più presto - unendomi alla denuncia del coordinatore cittadino del Pdl, sen. Luigi D'Ambrosio Lettieri - torneremo in quell'ospedale per un sopralluogo cui chiedo possano partecipare anche il presidente della Regione, Nichi Vendola e l'assessore alle politiche della salute, Ettore Attolini.
La politica di fronte alla sofferenza deve fermarsi, riflettere e intervenire al più presto a difesa del sacrosanto diritto alla salute”, conclude il vice capogruppo del Pdl.

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