BARI. Con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del tentativo di conciliazione anche per le liti condominiali e le controversie in materia di risarcimento danni da incidenti stradali si stima di chiudere con la mediazione il 7 per cento delle cause civili ed il 50 per cento delle controversie nell’ambito dell’Rca (responsabilità civile auto). Questi ed altri dati sono emersi oggi a Bari dal confronto tra gli operatori di giustizia sull'istituto della mediazione civile, commerciale e familiare, tenutosi nell'ambito del convegno 'I percorsi conciliativi: strumenti e risorse di giustizia', promosso dall'Associazione nazionale per l'arbitrato e la conciliazione, e coordinato dall'avv. Marisa Cataldo, delegata Anpar per la Puglia.
“Il sistema giudiziario si è dotato di uno strumento formidabile che garantisce – ha spiegato il presidente nazionale dell'Anpar, Giovanni Pecoraro - tempi rapidi e costi contenuti. La legge sulla mediazione costituisce infatti uno strumento utile per la concentrazione extragiudiziale e per l’immediatezza e rapidità della tutela conseguibile nel sistema di giustizia”. E nel passaggio dalla cultura del conflitto a quello della mediazione “sarà fondamentale – secondo Mirella Delia, giudice del Tribunale di Bari - il ruolo del giudice e dell’avvocato, che può tradursi in un vero e proprio motore conciliativo. Senza dimenticare che la prassi conciliativa integrata oltre ad ottimizzare la gestione delle controversie riduce il debito giudiziario”. “L’Avvocatura – ha aggiunto Giovanni Stefanì, responsabile dell'organismo di Mediazione dell'Ordine degli Avvocati di Bari - ha cercato sempre il dialogo al fine di dare un valido contributo all’inserimento nel nostro ordinamento dell’istituto della mediazione.
La legge è lacunosa sotto alcuni aspetti ma l’esperienza derivante dalla prima applicazione del D.lgs. 28/2010 dimostra l’importanza della assistenza dell’avvocato nelle procedure di mediazione”. La scelta della mediazione obbligatoria – è emerso nel convegno - trova la sua origine anche “nella necessità di un sistema composito rapido, efficace ed economico, che permetta anche – ha sottolineato Domenico Lenoci, formatore Anpar - la continuazione del rapporto tra le parti dopo la risoluzione del conflitto”. Il tutto con riflessi sulla vita di persone fisiche e giuridiche.
Anzitutto la mediazione incide anche sui rapporti tra banche e clientela: “Bisogna fare la precisa scelta di fondo di essere sempre presente – ha detto Claudio Burani, responsabile Servizio Legale e Contenzioso della Banca Popolare di Bari - al tavolo del tentativo di conciliazione anche se non tutte le tipologie si prestano ad un positivo approccio: per l'anatocismo, ad esempio, le possibilità di definire stragiudizialmente la controversia sono mediamente elevate, mentre per gli strumenti finanziari le difficoltà aumentano”. E ad un anno dall'obbligatorietà di questo strumento riflessi positivi si registrano anche sulla mediazione familiare: “Oggi in Europa le famiglie formate da coppie bi-nazionali sono in aumento esponenziale e la mediazione familiare internazionale transfrontaliera – secondo Giovanna Di Bartolo, giudice esperto della Corte d'Appello di Firenze – offre una risposta efficace anche all’insorgere di conflitti in questo tipo di realtà ”.
Inoltre la mediazione (non solo quella giudiziaria) si pone anche come servizio innovativo alla città e “può consentire – ha spiegato Massimo Melpignano, ‘mediatore del cittadino’ del Comune di Bari - di raccogliere informazioni preziose sui reali bisogni di cittadini e operatori e di trasferirle direttamente all'amministrazione comunale”.
Da oggi – è stato evidenziato nel convegno - ci si aspetta un impatto maggiore con l'entrata in vigore dell'obbligatorietà del tentativo di conciliazione, da esperirsi prima di adire le vie giudiziarie, anche per le controversie condominiali e di risarcimento danni da circolazione stradale. Materie che si aggiungono ai diritti reali, divisione, successione ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto d'aziende, risarcimento danni da responsabilità medica, da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità , contratti assicurativi, bancari e finanziari.
“Questa novità legislativa produrrà un vero e proprio ‘tsunami’ in ambito condominiale che coinvolgerà il 7 per cento delle cause civili per le quali – ha ricordato Gaetano Bux, responsabile ufficio legale Associazione Piccoli Proprietari di Case - Associazione Liberi Amministratori Condominiali - si aspettano tre anni in media per ottenere una sentenza dal Giudice di Pace, cinque anni dal Tribunale, per un costo del giudizio per ciascuna parte tra 1.500 e 3.000 mila euro”. E forti attese ci sono anche sulle assicurazioni: “Alcune compagnie – ha chiarito Michele Languino, delegato SNA - Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione stanno predisponendo apposite clausole nei contratti per predefinire il ricorso a determinati organismi di conciliazione e si stima che le probabilità di successo della mediazione possano assestarsi entro un anno al 50 per cento dei casi.
“Il sistema giudiziario si è dotato di uno strumento formidabile che garantisce – ha spiegato il presidente nazionale dell'Anpar, Giovanni Pecoraro - tempi rapidi e costi contenuti. La legge sulla mediazione costituisce infatti uno strumento utile per la concentrazione extragiudiziale e per l’immediatezza e rapidità della tutela conseguibile nel sistema di giustizia”. E nel passaggio dalla cultura del conflitto a quello della mediazione “sarà fondamentale – secondo Mirella Delia, giudice del Tribunale di Bari - il ruolo del giudice e dell’avvocato, che può tradursi in un vero e proprio motore conciliativo. Senza dimenticare che la prassi conciliativa integrata oltre ad ottimizzare la gestione delle controversie riduce il debito giudiziario”. “L’Avvocatura – ha aggiunto Giovanni Stefanì, responsabile dell'organismo di Mediazione dell'Ordine degli Avvocati di Bari - ha cercato sempre il dialogo al fine di dare un valido contributo all’inserimento nel nostro ordinamento dell’istituto della mediazione.
La legge è lacunosa sotto alcuni aspetti ma l’esperienza derivante dalla prima applicazione del D.lgs. 28/2010 dimostra l’importanza della assistenza dell’avvocato nelle procedure di mediazione”. La scelta della mediazione obbligatoria – è emerso nel convegno - trova la sua origine anche “nella necessità di un sistema composito rapido, efficace ed economico, che permetta anche – ha sottolineato Domenico Lenoci, formatore Anpar - la continuazione del rapporto tra le parti dopo la risoluzione del conflitto”. Il tutto con riflessi sulla vita di persone fisiche e giuridiche.
Anzitutto la mediazione incide anche sui rapporti tra banche e clientela: “Bisogna fare la precisa scelta di fondo di essere sempre presente – ha detto Claudio Burani, responsabile Servizio Legale e Contenzioso della Banca Popolare di Bari - al tavolo del tentativo di conciliazione anche se non tutte le tipologie si prestano ad un positivo approccio: per l'anatocismo, ad esempio, le possibilità di definire stragiudizialmente la controversia sono mediamente elevate, mentre per gli strumenti finanziari le difficoltà aumentano”. E ad un anno dall'obbligatorietà di questo strumento riflessi positivi si registrano anche sulla mediazione familiare: “Oggi in Europa le famiglie formate da coppie bi-nazionali sono in aumento esponenziale e la mediazione familiare internazionale transfrontaliera – secondo Giovanna Di Bartolo, giudice esperto della Corte d'Appello di Firenze – offre una risposta efficace anche all’insorgere di conflitti in questo tipo di realtà ”.
Inoltre la mediazione (non solo quella giudiziaria) si pone anche come servizio innovativo alla città e “può consentire – ha spiegato Massimo Melpignano, ‘mediatore del cittadino’ del Comune di Bari - di raccogliere informazioni preziose sui reali bisogni di cittadini e operatori e di trasferirle direttamente all'amministrazione comunale”.
Da oggi – è stato evidenziato nel convegno - ci si aspetta un impatto maggiore con l'entrata in vigore dell'obbligatorietà del tentativo di conciliazione, da esperirsi prima di adire le vie giudiziarie, anche per le controversie condominiali e di risarcimento danni da circolazione stradale. Materie che si aggiungono ai diritti reali, divisione, successione ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto d'aziende, risarcimento danni da responsabilità medica, da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità , contratti assicurativi, bancari e finanziari.
“Questa novità legislativa produrrà un vero e proprio ‘tsunami’ in ambito condominiale che coinvolgerà il 7 per cento delle cause civili per le quali – ha ricordato Gaetano Bux, responsabile ufficio legale Associazione Piccoli Proprietari di Case - Associazione Liberi Amministratori Condominiali - si aspettano tre anni in media per ottenere una sentenza dal Giudice di Pace, cinque anni dal Tribunale, per un costo del giudizio per ciascuna parte tra 1.500 e 3.000 mila euro”. E forti attese ci sono anche sulle assicurazioni: “Alcune compagnie – ha chiarito Michele Languino, delegato SNA - Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione stanno predisponendo apposite clausole nei contratti per predefinire il ricorso a determinati organismi di conciliazione e si stima che le probabilità di successo della mediazione possano assestarsi entro un anno al 50 per cento dei casi.