Governo: accordi su art.18 e giustizia. Fumata nera sulla Rai
ROMA. Sciolti i nodi su giustizia e lavoro Mario Monti, dopo tre ore di vertice a palazzo Chigi, riserva all'ultima parte del summit il tema 'caldo' della Rai. Ma altre due ore di discussione non bastano a superare i veti incrociati di Alfano e Bersani. Tanto da costringere Monti a prendere tempo e rinviare la questione a una prossima riunione, per evitare forzature che avrebbero rischiato di spaccare la maggioranza che lo sostiene.
Insomma una sorta di tagliando alla macchina governativa, che ha lasciato '''molto soddisfatto'' il guidatore Monti.
Il Professore, pur dovendo incassare un nulla di fatto sul rinnovo dei vertici della Rai, in scadenza a fine mese, e sulla definizione di una nuova governance dell'azienda radiotelevisiva - rinviando il tema, politico per eccellenza e da sempre terreno di battaglie fra partiti, ad un prossimo incontro - e' riuscito a portare a casa di fatto l'impegno di Pdl, Pd e Udc a sostenere l'opera di risanamento del Paese, avviata dal suo governo. Una mediazione che ha consentito di definire accordi sul tanto discusso art. 18 (bisognera' aspettare ora le parti sociali ma i segnali arrivati nelle ultime ore indicano una trattativa ormai in discesa), sul disegno di legge sulla corruzione e sulla responsabilita' civile dei magistrati.
Il percorso che il governo avrebbe delineato ai leader sul capitolo Rai, viene spiegato, e' di procedere al rinnovo integrale del Cda, direttore generale compreso (punto su cui si e' trovato di fronte il niet di Alfano, favorevole invece a una conferma di Lorenza Lei), con figure di alto profilo, a partire dal presidente. Tra i candidati accreditati dai partiti di maggioranza a cui il governo starebbe pensando per la poltrona di direttore generale figurano Rocco Sabelli, ex Banca Intesa e alla guida della newco di Alitalia, o in alternativa Francesco Caio, ex amministratore di Omnitel, entrambi molto stimati da Monti, o Claudio Cappon, che ha gia' ricoperto l'incarico, nome che sarebbe gradito al ministro Corrado Passera.
Temi, questi della giustizia, che avevano portato la scorsa settimana Alfano a mettersi di traverso e a far saltare il vertice. Ma evidentemente la notte ha portato consiglio e' c'e' stato innanzitutto il via libera alla proposta del governo (che e' venuto incontro alle richieste del Pdl) per riformare la disciplina delle intercettazioni telefoniche, ''tenendo conto delle iniziative dei gruppi parlamentari'' come si legge nel comunicato di fine vertice. Si' anche alla responsabilita' civile dei giudici.
Il ddl anti-corruzione sara' ampliato, in particolare nelle norme relative alla corruzione tra privati e alla revisione della pena.