BARI. "È per merito dei politici pugliesi se siamo usciti da un incubo”. Non capita tutti i giorni un grazie appassionato alla “casta”, ma la riconoscenza dei funzionari regionali che rischiavano la retrocessione è sincera ed è stata espressa in un incontro affollato quanto informale col presidente del Consiglio regionale Introna, l’assessore Maria Campese, diversi capigruppo, presidenti di commissione, consiglieri e, ospite d’onore, il senatore Antonio Azzollini, presidente della commissione bilancio di Palazzo Madama.
Per bocca di Tommaso Francavilla, nel ruolo di portavoce, gli interessati hanno voluto coinvolgere in un solo ringraziamento tutti quelli che hanno contribuito alla soluzione di una “situazione kafkiana”, che minacciava di sfratto dalla fascia D al livello retributivo e giuridico inferiore 561 unità, vincitori di un concorso avviato nel 1998, il primo bandito dopo 20 anni di servizio in Regione (“l’unica occasione per crescere”), annullato due anni fa dalla Corte Costituzionale.
Il “grazie” è andato al presidente Introna, “decisivo in tutti i passaggi”, al presidente Vendola, “impegnato su tutti i tavoli possibili”, ai capigruppo (Francavilla li ha citati uno per uno), all’assessore al personale Campese, ai parlamentari pugliesi, ai sindacati.
“Una retrocessione ingiusta”, come l’ha sempre definita il presidente Introna, sventata da un emendamento nel decreto Milleproroghe in sede di commissione bilancio del Senato, che ha fatto salvi i diritti consolidati nel tempo e la buona fede dei dipendenti.
E proprio Introna ha spiegato che il successo ha visto schierati su una linea comune di giustizia i livelli istituzionali e quelli politici e sindacali, la Regione in tutte le sue articolazioni (Consiglio, Giunta) e la delegazione dei parlamentari pugliesi, che “si è riconosciuta nell’intelligente attività del sen. Azzollini”.
“Va dato atto ai nostri dipendenti di non avere mai alzato i toni. C’era scoramento, ma oggi i musi lunghi sono finalmente un ricordo e possiamo registrare con soddisfazione di avere restituito serenità, la stessa che vorremmo offrire a tutti i pugliesi in cerca di occupazione e impegnati a difesa del posto di lavoro”, ha insistito il presidente, sollecitando l’assessore a nome del Consiglio a definire gli ultimi aspetti, per armonizzare la sentenza della Consulta alla norma del Milleproroghe e “chiudere definitivamente una pagina difficile”.
Applausi per tutti i politici regionali, in particolare per Azzollini, felice “d’avere contribuito a risolvere un problema di inciviltà giuridica, che metteva in discussione un ruolo esercitato per anni, addirittura dodici, quando ne bastano poco più di sette per prescrivere un reato e dieci per cancellare un’obbligazione”. Al bavero del senatore spiccava il nastro giallo con lo stemma della Marina Militare: “subito a casa i nostri marò, non li lasceremo soli, anzi, non andavano lasciati per niente”, ha tenuto a dire, inviando un saluto a mezzo stampa ai corregionali Girone e Latorre, detenuti in India. (
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