Il solito copione pre-elettorale: Lega Nord sempre più d'opposizione


ROMA. E' una Lega che mostra sempre più i denti quella di questi giorni. Il partito di Bossi pare voler essere sempre più d'opposizione e meno di governo, e conseguenza ne è la distanza sempre più accentuata col Pdl nelle stesse dichiarazioni del suo leader: ''Corriamo da soli", sentenzia il Senatur. Meglio soli che male accompagnati''. Copione gia' visto? Il Carroccio, ogni volta che si approssima una scadenza elettorale (in particolare quelle locali, come sono le amministrative), alza il tono delle parole portando lo scontro con gli ''altri' - siano compagni di coalizione o avversari di opposizione - fino all'estremo.
Una scelta, evidentemente, tesa a serrare le fila dei leghisti e a compattarli su poche e semplici parole d'ordine. Cosa che puntualmente sta accadendo oggi. Solo che ora l''altro' e' l'alleato di una vita, e' il partito dell'amico Silvio Berlusconi, reo di sostenere, insieme alla sinistra, il ''governo delle banche'' di Mario Monti. Il Senatur non chiude completamente la porta, ovviamente - anche questo fa parte del solito copione - ma le parole pronunciate ieri al congresso della Lega Nord Piemont non fanno pensare solo alla consueta strategia ma ad una scelta di fondo che il Carroccio sta giorno dopo giorno compjendo. Sulle alleanze, dice chiaramente Bossi, '''ci potra' essere qualche eccezione, se ne vale la pena. In ogni caso saro' io a decidere''. Per poi affondare subito dopo, duro, su Silvio Berlusconi: ''Mi fa pena. Va a votare il contrario di quello che faceva prima, per questo l'accordo e' impossibile''. Lega Nord da sola, dunque, con Bossi che assicura: ''Faremo la Padania, a tutti i costi. E Monti e' un dramma, risponde solo alle richieste dell'Europa e delle banche''. Una determinazione, quella di Bossi, che emerge anche sul fronte interno tanto da fargli dire a Flavio Tosi, il sindaco di Verona che vuole presentarsi alle elezioni con una lista a suo nome, che ''se lo fa si mette automaticamente fuori dalla Lega''.
Il Carroccio rimanda quindi al mittente le sollecitazioni arrivate dal segretario del Pdl Angelino Alfano, che in queste ore ha chiesto alla Lega di tornare sui suoi passi e di fare al Nord gli accordi elettorali con il partito di Berlusconi perche', ''diversamente, rischiamo di regalarlo alla sinistra''. Non usa mezzi termini infatti Roberto Calderoli, che rileva come invece siano '''al governo insieme, la sinistra ce l'hanno portata loro al governo e quello che cercano di nascondere e' proprio che sono al governo insieme''. La Lega Nord va insomma alla conta. '''Per la prima volta dopo tanti anni - dice Calderoli - andiamo a contarci. Si vedra' finalmente se il popolo del nord ha capito da che parte deve stare o se continuera' ancora a votare per il Pdl o per il Pd''. E Berlusconi, ''con il suo candore, ripropone l'ammucchiata per le elezioni del 2013 dopo avere partecipato all'inciucio che piu' inciucio non si puo'''.

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