TARANTO. ''Le novita' intervenute con le perizie prodotte nel procedimento giudiziario che tenta di individuare responsabilita' personali o aziendali del gruppo imprenditoriale, vanno certamente tenute in debito conto, ma non si puo' discutere della vicenda come se si fosse all'anno zero''. Lo dichiara l'assessore alla Qualita' dell'Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, a seguito dell'incontro convocato dal presidente Nichi Vendola con consiglieri regionali, parlamentari pugliesi e istituzioni locali, sul tema dell'ambiente a Taranto, che si e' fatto ancora piu' urgente dopo gli esiti delle due perizie (fisico-chimica ed epidemiologica), commissionate nell'ambito dell'incidente probatorio dell'inchiesta della Procura della repubblica sul presunto inquinamento ambientale da parte dell'Ilva.
''Sin dal 1961, ma soprattutto dal 1965 con l'avvio dell'area a caldo - aggiunge - lo stabilimento siderurgico di Taranto si e' imposto con una serie di problemi rilevanti sul piano ambientale che, nel tempo, hanno tuttavia subito pesanti riduzioni in virtu' di una azione continua degli organismi deputati al controllo. Gli interventi normativi, le prescrizioni chieste dalla Regione all'interno dell'Aia Ministeriale, la possibilita' di riapertura delle valutazioni alla base dell'autorizzazione in presenza di nuovi elementi tecnici - continua Nicastro - sono solo alcuni dei passaggi che hanno permesso la riduzione dei dati emissivi. Le perizie, tuttavia, aprono in questo momento -conclude l'assessore - una fase storica in cui la politica ha l'occasione di ragionare in termini futuri. Ma, e' importante, deve farlo sulla base delle evidenze scientifiche e tenendo ben presente il quadro di riferimento generale''.