BARI. “La nuova iniezione di fondi deve servire a colmare le lacune del servizio sanitario regionale, negli ultimi anni falcidiato dai tagli imposti dalle durissime condizioni del piano di rientro, per far sì che lo stesso torni a livelli accettabili nell’interesse dei cittadini pugliesi”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, individua le priorità sulle quali investire i cento milioni di euro ottenuti dalla Puglia nel contesto del riparto del fondo sanitario nazionale.
“Innanzitutto andrebbe risolta – scende nel dettaglio Pugliese – la spinosa questione relativa la stabilizzazione del personale medico ed infermieristico, compatibilmente con i vincoli del patto di stabilità. Quindi, andrebbe stilato un piano serio, rigoroso e puntuale di pagamenti per i fornitori della Sanità pugliese. La copertura economica dei contratti in essere permetterebbe infatti a tante aziende del territorio di far fronte alla perdurante crisi con maggiore serenità, con evidenti ripercussioni positive anche sull’imponente mercato occupazionale che l’indotto sanitario continua a muovere”.
“Già troppi colpi – conclude Pugliese – sono stati inferti in questi ultimi anni alla Sanità regionale. I cento milioni del riparto nazionale non sono certo la panacea di tutti i mali, ma rappresentano un’occasione importante per dare un segnale incoraggiante ai cittadini dopo lunghi tempi contraddistinti esclusivamente da tagli ai servizi, da licenziamenti e della chiusura di venti ospedali”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, individua le priorità sulle quali investire i cento milioni di euro ottenuti dalla Puglia nel contesto del riparto del fondo sanitario nazionale.
“Innanzitutto andrebbe risolta – scende nel dettaglio Pugliese – la spinosa questione relativa la stabilizzazione del personale medico ed infermieristico, compatibilmente con i vincoli del patto di stabilità. Quindi, andrebbe stilato un piano serio, rigoroso e puntuale di pagamenti per i fornitori della Sanità pugliese. La copertura economica dei contratti in essere permetterebbe infatti a tante aziende del territorio di far fronte alla perdurante crisi con maggiore serenità, con evidenti ripercussioni positive anche sull’imponente mercato occupazionale che l’indotto sanitario continua a muovere”.
“Già troppi colpi – conclude Pugliese – sono stati inferti in questi ultimi anni alla Sanità regionale. I cento milioni del riparto nazionale non sono certo la panacea di tutti i mali, ma rappresentano un’occasione importante per dare un segnale incoraggiante ai cittadini dopo lunghi tempi contraddistinti esclusivamente da tagli ai servizi, da licenziamenti e della chiusura di venti ospedali”.
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