Lavoro: il Governo tira dritto. Bersani, ma dalla Germania non si passi in America


ROMA. Il governo mostra i denti sull'art.18 e tira dritto annunciando che sara' il Parlamento a valutare la riforma sul mercato del lavoro.

Nel corso dei lavori del vertice a Palazzo Chigi, infatti, il premier, Mario Monti, e' stato chiaro: ''Non si ritorna sulla flessibilita' in uscita''. E subito ha annunciato: ''L'intera riforma del lavoro sara' presentata al Consiglio dei Ministri''. Il premier, pero', tiene a sottolineare che sui licenziamenti economici, contenuti nel nuovo articolo 18, il governo si impegna a emanare ''una formulazione per evitare abusi''. Sull'articolo 18 si e' poi espressa il ministro del Lavoro, Elsa Fornero: ''Il governo ha intenzione di modificare l'articolo 18 e non ha assolutamente intenzione di fare passi indietro non per ostinazione ma perche' si ritiene che questa formulazione sia un buon equilibrio e bilanciamento tra esigenze contrapposte''.

Il ministro ha poi spiegato che le misure del governo sono state definite anche perche' sull'articolo 18 ''non c'e' stata presentata un'azione migliore'' ma ha voluto anche precisare che con le modifiche apportate alla norma ''alle imprese non stiamo dando una licenza per facili licenziamenti, non e' cosi'''. Lo stesso ministro ha poi confermato la volonta' del governo di andare in Parlamento.

''I tempi di approvazione della riforma - ha detto - dovranno essere brevi. Al momento non abbiamo ancora scelto il veicolo. Brevi, lo confermo, ma non brevissismi. Non e' questione di 3 o 4 giorni. Il Parlamento esamini il provvedimento, lo emendi, lo approvi oppure ci mandi a casa. Questa e' la democrazia''.

''Le cose che noi diciamo le diciamo da partito di governo: non siamo agit-prop e non siamo gente di cui si puo' pensare che fa una cosa in nome di un sindacato o di un altro, con tutto l'affetto! Un partito politico deve avere la sua visione del Paese, una visione della societa'. E qui stiamo parlando di temi che riguardano i diritti del cittadino lavoratore, quindi stiamo parlando di quale societa' abbiamo in testa. Sara' quindi consentito illustrare cosa abbiamo in testa...''.

Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani nel suo intervento a Genova (trasmesso dall'emittente tv del partito, Youdem) all'assemblea nazionale degli amministratori locali del Pd. Un intervento in cui Bersani ha ribadito orgogliosamnte la scelta fatta a favore dell'interesse del Paese e non delle sorti del partito. Sulla riforma del mercato del lavoro e in particolare dell'art.18 ha ribadito con fermezza che devono essere apportate modifiche al progetto del governo, perche' non si puo' -ha detto- puntare ad andare in Germania e poi ritrovarsi in America. Modifiche soprattuto perche' il Parlamento e' sovrano, come in piu' occasioni ha riconosciuto lo stesso Monti.

Bersani ha riproposto l'utilizzo di un 10 per cento di quel che si risparmia sulle pensioni a sostegno degli ammortizzatori. In proposito ha fatto l'esempio degli esondati: ''cosa facciamo di loro? cosa facciamo dei 55enni? Nel tema degli ammortizzatori questo problema va risolto. Non esiste in nessun paese d'Europa che una persona si puo' trovare senza niente. E' chiaro? -ha detto Bersani- Facciamo gli europei? Bennissimo. Dice il governo che a giugno la risolve e allora la risolva, e' superabile, ma subito non nel '17''.

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