LECCE. La Direzione Investigativa Antimafia di Lecce ha confiscato a titolo definitivo un appartamento nel centro di Milano, del valore di 600 mila euro, intestato alla figlia di un noto contrabbandiere, Giacomo Sabatelli, deceduto nel dicembre del 2010. L'uomo venne condannato nel corso degli anni per furto e violazione della legge sulle sostanze stupefacenti e nel 1993 sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
La confisca e' stata disposta dal Tribunale di Brindisi nell'ambito di un procedimento penale nel quale l'uomo e la figlia erano imputati per avere attribuito in modo fittizio alla donna la proprieta' dell'immobile in realta' acquistato nel 1998 con fondi messi a disposizione dal padre e poi trasferiti al venditore da Marco De Biase persona di fiducia della famiglia Sabatelli, imputato per riciclaggio.
Al termine del procedimento il Tribunale di Brindisi ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di Sabatelli e della figlia per il reato a loro ascritto perche' estinto per prescrizione mentre ha condannato De Biase a quattro anni di reclusione. L'indagine che ha portato alla confisca dell'immobile trae origine da una segnalazione dell'Ufficio italiano Cambi per un'operazione bancaria sospetta e dagli accertamenti patrimoniali e bancari effettuati dalla Dia che hanno rilevato una sproporzione tra i redditi dichiarati dagli indagati e il loro patrimonio.
La confisca e' stata disposta dal Tribunale di Brindisi nell'ambito di un procedimento penale nel quale l'uomo e la figlia erano imputati per avere attribuito in modo fittizio alla donna la proprieta' dell'immobile in realta' acquistato nel 1998 con fondi messi a disposizione dal padre e poi trasferiti al venditore da Marco De Biase persona di fiducia della famiglia Sabatelli, imputato per riciclaggio.
Al termine del procedimento il Tribunale di Brindisi ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di Sabatelli e della figlia per il reato a loro ascritto perche' estinto per prescrizione mentre ha condannato De Biase a quattro anni di reclusione. L'indagine che ha portato alla confisca dell'immobile trae origine da una segnalazione dell'Ufficio italiano Cambi per un'operazione bancaria sospetta e dagli accertamenti patrimoniali e bancari effettuati dalla Dia che hanno rilevato una sproporzione tra i redditi dichiarati dagli indagati e il loro patrimonio.