Marò in brutte acque: giudice indiano, uccisione pescatori atto di terrorismo


ROMA. Si aggraverebbe la posizione dei due marò pugliesi detenuti in India. L'uccisione di due pescatori da parte delle guardie italiane a bordo di una nave mercantile ''e' un atto terroristico'' perche' hanno sparato ''a uomini disarmati''.

Lo avrebbe detto il giudice CS Gopinath dell'Alta Corte del Kerala, secondo quanto riporta il sito della tv locale 'Zeenews'. I pescatori, avrebbe aggiunto durante la discussione della petizione presentata dall'armatore della Enrica Lexie in cui si chiede il rilascio della petroliera, sono stati uccisi ''senza alcun preavviso'' ed erano ''disarmati''.

Nel resoconto dell'udienza presieduta a Kochi dal giudice P.S. Gopinathan, sottolinea il quotidiano The Hindu, ''la Corte ha osservato oralmente che dalla prospettiva dei membri delle famiglie delle vittime, gli atti dei due maro' possono essere assimilati al terrorismo perche' loro hanno sparato sul peschereccio senza alcun colpo o altro segnale di avvertimento''.

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