Omicidi Barletta: Pastore, non c'è solo un problema di sicurezza


BARLETTA. Quando in una città mediamente e apparentemente tranquilla, nel giro di pochi giorni, quattro persone vengono uccise, sia pure in contesti, circostanze e per moventi differenti, mi pare che non sia esatto parlare o limitare il tutto a un problema di sicurezza e ordine pubblico. In questi giorni ho letto le notizie e i commenti sull’accaduto dai giornali ma, soprattutto, mi sono confrontato con amici, conoscenti, con i miei concittadini.
Prendiamo il caso delle due donne. Se si apre la porta della propria casa a qualcuno, come pare abbiano fatto, è perché lo si conosce, ci si fida o, quantomeno, non ci si immaginerebbe mai che possa farci del male, ucciderci. Dunque cosa c’entra la sicurezza e l’ordine pubblico mi chiedo. Il problema, purtroppo, è più grave e più difficilmente affrontabile, perché di natura sociale, forse anche economica. Non si viene brutalmente uccisi perché in un momento particolare una “guardia” non passa davanti casa.
Gli investigatori chiariranno cosa sia accaduto ma le istituzioni devono interrogarsi sulla qualità della vita nelle nostre città, devono preoccuparsi di capire perché ci si possa imbarbarire fino a compiere delitti simili, dove sia la falla da cui si sta perdendo civiltà e umanità.
Non ci si deve fermare alle apparenze, di benessere, di tranquillità e sicurezza. Tanta violenza non viene fuori dal nulla. In un momento come questo non ci si può proprio permettere di non interrogarsi sul futuro cui stiamo andando incontro, che sarà peggio del già difficile presente, questo è evidente. Ma in qualche modo si deve arginare una possibile e facile deriva di inciviltà e violenza.
Le forze dell’ordine poco possono fare per prevenirla, le istituzioni invece possono e devono fare molto a tale scopo. Devono interessarsi ciascuna per i propri compiti dei territori. Devono farlo la Regione, la provincia, i comuni e devono farlo fuori dai Palazzi, attraverso una rete che coinvolga forze sociali, imprenditoriali, agenzie educative, scuole, parrocchie, servizi sociali, le famiglie, i singoli cittadini, gli spazi e le agenzie culturali e le forze produttive delle città.
Certo tutto questo non arriverà mai a risanare completamente i luoghi in cui viviamo ma le cose andrebbero meglio e il benessere, sia economico sia culturale e di civiltà, spalmato su tutti, migliora sempre le cose, attenua la violenza, gli attriti, migliora la convivenza fra le persone.
A renderlo noto il consigliere Franco Pastore (Misto/Socialisti).

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto