FOGGIA. "Che un gruppo di appena adolescenti, si accanisca sessualmente su una coetanea con la minaccia di trasformare la violenza in film porno a beneficio degli avventori su YouTube, e' davvero inaccettabile e non puo' rimanere soltanto inchiostro per qualche trafiletto sui giornali. Deve suscitare uno stigma ad ampio raggio, per sollecitare coloro che in questo Paese hanno responsabilita' di legiferazione e di governo ad agire velocemente per sanare un fenomeno che non riconoscere come emergenza e' da irresponsabili". A dichiararlo e' il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, in relazione ai fatti accaduti a Cerignola (Foggia), dove un gruppo di minorenni avrebbe violentato una coetanea con la minaccia di rendere pubblico, attraverso il web, l'abuso.
"E' ora di finirla con le disamine sofistiche da salotto - puntualizza il presidente dell'Osservatorio - per individuare e massificare colpe che appartengono ai rei in prima persona e a quei genitori che, evidentemente, non sono in grado di sorvegliare i propri figli. Se tra gli aggressori ce ne sono alcuni che, per eta', risultano essere impunibili, siano i genitori a risponderne: vale la pena ricordare che fino al compimento dei fatidici 18 anni, sono padre e madre a dover esercitare funzioni supplementari, in virtu' di una patria potesta' sempre piu' delegante e deresponsabilizzata".
- Secondo Marziale, "i numeri delle violenze sessuali che coinvolgono minorenni, con ruoli contrastanti fra loro, sono statisticamente impressionanti e sono entrati a far parte di diritto di una fenomenologia normalizzata da un livello di indifferenza sociale, ma soprattutto politica, a dir poco inqualificabile e inaccettabile. Gente come quel 'signore' - sottolinea il sociologo - che ha aggredito a Cantu' una ventenne, dovrebbe essere individuata, processata per direttissima e condannata senza attenuanti o perdonismi di sorta all'italiana, che fanno di questo Paese una cloaca a cielo aperto".
Marziale conclude rivolgendosi al ministro della Giustizia, Paola Severino, "affinche' voglia inserire, velocemente, nell'agenda del Governo l'emergenza che riguarda le violenze sessuali e stimolare il legislatore ad intraprendere percorsi di riforma, anche del vetusto e inconsistente Codice di procedura penale minorile. L'Italia non puo' arenarsi sul dibattito economico o sui cavilli giudiziari dei politici coinvolti in scandali. Donne e bambini hanno diritto ad essere tutelati e non devono essere considerati il fanalino di coda di una societa' piu' anarchica che repubblicana".
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