Pastore: le donne pagano anche la mancanza di una rete sociale


BARI. “Non voglio parlare di parità in questo 8 marzo, ma di opportunità. Le donne, nel nostro Paese, nella nostra regione, non hanno le stesse opportunità di noi uomini. Ma la cosa peggiore è che questa non è la malattia, questo è solo il sintomo. Ciò vuol dire che per mettere le cose a posto non basterà riequilibrare il tutto, ma sarà necessario comprendere il motivo di tale disparità e porvi rimedio.
A mio giudizio la questione è drammaticamente semplice. Chi comanda fa le cose su misura per sé e, ahimè, a comandare sono gli uomini. Lo dicono i numeri. Ma quanto accade in politica, o sul lavoro, è il riflesso del ruolo della donna nella società, chiamata a svolgere più compiti, senza però che alcuno di essi paia riguardare o investire di responsabilità né gli uomini né le istituzioni. La donna deve essere ed è madre, lavoratrice, assolve il suo ruolo in famiglia e nella società. Sue sono le incombenze eppure per lei ci sono dimissioni “in bianco”, pochi asili nido, e nessuna rete sociale.
Rete sociale che non avevano neppure quelle mie concittadine morte sotto le macerie della palazzina di via Roma a Barletta, crollata il 3 ottobre scorso. Erano delle lavoratrici, sono morte per pochi euro e come loro tante altre donne non avevano scelta.
A queste donne, che devono combattere ogni giorno, dedico la mia riflessione amara e la mia speranza di cambiamento, in ricordo di Tina, Matilde, Giovanna, Antonella e della piccola Maria”.
Così il consigliere regionale Franco Pastore (Gruppo Misto – PSI).

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