Prostituta dopo riti vodoo: in manette due nigeriani a Bari


BARI. Costretta a prostituirsi e sottoposta a riti 'voodoo'. E' la triste storia di una nigeriana di 23 anni che con la sua denuncia ha portato in carcere due connazionali, di 30 e di 32 anni, domiciliata a Cassano Murge, arrestati dai carabinieri, su richiesta della Procura della Repubblica, con le accuse, a vario titolo, di estorsione in concorso con altre persone e sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

La donna ha raccontato agli investigatori di essere stata avvicinata nel suo villaggio africano da un connazionale che, in considerazione delle precarie condizioni economiche della sua famiglia, le offri' di recarsi in Italia, dove suo figlio le avrebbe trovato un lavoro.

La donna, pero', fu costretta a pagare a quest'ultimo 40mila euro e, a garanzia del suo impegno, venne altresi' sottoposta a un rito 'voodoo' che avrebbe comportato la sua morte in caso di insolvenza. Giunta clandestinamente in Italia nell'agosto 2008, a Lampedusa e poi a Palermo, la malcapitata arrivo' successivamente a Bari, in casa di due connazionali, la Osakpmwan e James Loveth, quest'ultima poi deceduta nell'ottobre 2008, investita da un'auto nel tentativo di sfuggire a un controllo di polizia.

La ragazza fu sottoposta a nuovo rito 'voodoo' e costretta a prostituirsi giornalmente per strada e a consegnare i proventi al suo aguzzino che nel febbraio 2009 la indusse a spostarsi dapprima a Pontedera e a Sarzana (SP), poi a Genova, sino a quando, anche grazie all'aiuto di due sue amiche, riusci' a scappare dal giogo 'infernale' dei due.

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