Raccolta differenziata: scatta commissariamento tredici comuni del Tarantino


di Dario Durante. Scatta il commissariamento per tredici comuni della provincia di Taranto che non hanno raggiunto la soglia del 15% in materia di raccolta differenziata e che non hanno ancora presentato le proposte relative ad interventi per il potenziamento dei servizi dedicati a valersi sui fondi europei “PO FESR 2007-2013”.
Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Martina Franca, Montemesola, Palagiano, Carosino, Fragagnano, Leporano, Monteiasi, Pulsano, Roccaforzata e San Giorgio Jonico sono dunque considerati comuni inadempienti ed inerti ad attingere alle risorse comunitarie messe a disposizione dalla Regione (23 milioni di euro stanziati già nel 2010) per dare uno stimolo forte ai sistemi di raccolta nell'ottica di una differenziata spinta.
«Il provvedimento è un ulteriore tentativo, parallelamente ad una deroga dei tempi per l'accesso ai fondi, di responsabilizzare gli enti locali» spiega l'assessore all'Ambiente Lorenzo Nicastro. «Si tratta di un passaggio delicato, ma abbiamo inteso intraprendere questa via per facilitare il compito dei comuni, per snellire i passaggi e raggiungere più agilmente l'elaborazione di proposte per il potenziamento dei servizi di raccolta utili a elevare i dati medi della differenziata a livello regionale» così come richiesto dalla normativa comunitaria e nazionale.
Nessun intento sanzionatorio, quindi, poiché «la nomina dei commissari, individuati nelle figure apicali degli uffici tecnici dei comuni interessati, è una maniera per investire la struttura tecnica del compito di preparare e presentare progetti» favorendo la rapida interlocuzione tra strutture locali e regionali.
Se da una parte Nicastro invita «a rimboccarsi le maniche e lavorare alla preparazione di progetti che possano potenziare la differenziata, sfruttando questa occasione per farlo in maniera efficace», dall'altro lato si registrano già proteste da parte degli enti colpiti dal provvedimento.
La situazione dell'Ato Ta/3, che raggruppa i comuni del versante orientale della provincia ionica, era già stata, tra l'altro, stigmatizzata dal consigliere comunale pulsanese Pietro Conte (Pd) che lamentava l'assenza di azione per l'istituzione di punti ecologici a fronte di «un insopportabile elenco di costi della cattiva Amministrazione, di altre spese di contenzioso, di una raccolta insufficiente e di una igiene approssimata del territorio».

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