ROMA. "Il procedimento contro gli italiani è illegale, sono militari impegnati nel contrasto alla pirateria, gravissima minaccia contro la quale sono impegnate la comunità internazionale e l'Onu". Lo dichiara in un'intervista al Messaggero il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi.
"La strategia è quella di un rapporto con le autorità indiane molto fermo nell'affermazione di principi assolutamente irrinunciabili per il nostro Paese - spiega il titolare della Farnesina - così come per qualsiasi altro Paese membro delle Nazioni Unite: quello di sovranità, che deve tutelare gli organi dello Stato operanti all'estero, come la piccola forza militare che era sulla Enrica Lexie, quello della giurisdizione della bandiera nazionale in acque internazionali, e il principio della collaborazione nella lotta alla pirateria".
"L'ambiente nel quale ci muoviamo è, lo sapevamo fin dall'inizio, a noi molto sfavorevole. Per motivi politici, perché è in corso un'elezione locale, perché lo Stato del Kerala ha delle sue complessità culturali e politiche che portano facilmente ad esasperare i toni nei confronti degli occidentali e perché, dal punto di vista generale, l'India ha una posizione internazionale sempre più caricata sui toni della grande potenza aliena dal subire interferenze esterne".
"E' molto importante - conclude Terzi - che ci sia sostegno all'azione di governo da parte della società civile, da parte del mondo politico italiano, e anche che i nostri due sottufficiali e i loro familiari sentano che il Paese li sostiene in ogni modo possibile ed è determinato a riportarli a casa".