BARI. Il segretario nazionale del Sappe, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, Federico Pilagatti, a proposito della detenzione durata 4 giorni del calciatore Andrea Masiello nel penitenziario di Bari-Carrassi, fatto seguito da vicino da molti giornalisti, sottolinea in una nota che ''anche se provato dall'esperienza, non ha subito l'onta di vivere nemmeno per un minuto nei gironi danteschi quali sono le sezioni detentive del carcere di Bari.
Infatti lo stesso era sistemato in stanza singola e con un agente che lo controllava - prosegue - per evitare gesti inconsulti, stesso trattamento che viene riservato ai detenuti vip, vedi zio Michele di Avetrana, ecc.ecc., quando entrano in un carcere.
Per un comune mortale, invece, il panorama cambia completamente poiche' nelle stesse ore in cui veniva arrestato il famoso calciatore, altre persone entravano nel carcere di Bari ma venivamo sistemati nei famigerati stanzoni della terza sezione, ove in 20 metri quadrati hanno stipato sino a 25 detenuti. Proprio cosi' come accade per gli hotel a cinque stelle dove per un vip un posto lo si trova sempre, anche nelle carceri italiane e principalmente quelle pugliesi, le piu' affollate d'Italia, questi personaggi trovano una sistemazione che quantomeno non ne annulla la dignita'''.
Pilagatti sottolinea come ''in questi giorni in cui il carcere di Bari era sotto i riflettori'' pochi giornali e televisioni hanno parlato degli altri 550 dannati che vivono in condizioni drammatiche, considerato che i posti regolamentari, allo stato, non sono piu' di 220. Questo dimostra ''l'apatia verso un problema che dovrebbe essere al centro dell'attenzione in un cosiddetto paese civile''. Il Sappe, ''nonostante cio' continuera' con caparbieta' a denunciare la grave situazione che si vive nel carcere di Bari e quelle pugliesi, 4500 detenuti per 2350 posti, a causa del sovraffollamento dei detenuti che portera' a condizioni igienico sanitarie piu' drammatiche soprattutto con l'arrivo del caldo, della carenza della Polizia Penitenziaria che e' costretta a lavorare in condizioni preoccupanti, della fatiscenza delle strutture carcerarie.
Ora che per la concessione degli arresti domiciliari al calciatore Masiello il grande circo mediatico ha smontato le tende, in attesa del prossimo vip - continua Pilagatti - vorremmo che anche se solo per un attimo, considerato il clima di buonismo pasquale, si pensasse alle altre 550 persone, moltissime in attesa di giudizio, nonche' alle centinaia di lavoratori penitenziari che vivono e lavorano in condizioni di grande prostrazione tra l'indifferenza generale''.
Per un comune mortale, invece, il panorama cambia completamente poiche' nelle stesse ore in cui veniva arrestato il famoso calciatore, altre persone entravano nel carcere di Bari ma venivamo sistemati nei famigerati stanzoni della terza sezione, ove in 20 metri quadrati hanno stipato sino a 25 detenuti. Proprio cosi' come accade per gli hotel a cinque stelle dove per un vip un posto lo si trova sempre, anche nelle carceri italiane e principalmente quelle pugliesi, le piu' affollate d'Italia, questi personaggi trovano una sistemazione che quantomeno non ne annulla la dignita'''.
Pilagatti sottolinea come ''in questi giorni in cui il carcere di Bari era sotto i riflettori'' pochi giornali e televisioni hanno parlato degli altri 550 dannati che vivono in condizioni drammatiche, considerato che i posti regolamentari, allo stato, non sono piu' di 220. Questo dimostra ''l'apatia verso un problema che dovrebbe essere al centro dell'attenzione in un cosiddetto paese civile''. Il Sappe, ''nonostante cio' continuera' con caparbieta' a denunciare la grave situazione che si vive nel carcere di Bari e quelle pugliesi, 4500 detenuti per 2350 posti, a causa del sovraffollamento dei detenuti che portera' a condizioni igienico sanitarie piu' drammatiche soprattutto con l'arrivo del caldo, della carenza della Polizia Penitenziaria che e' costretta a lavorare in condizioni preoccupanti, della fatiscenza delle strutture carcerarie.
Ora che per la concessione degli arresti domiciliari al calciatore Masiello il grande circo mediatico ha smontato le tende, in attesa del prossimo vip - continua Pilagatti - vorremmo che anche se solo per un attimo, considerato il clima di buonismo pasquale, si pensasse alle altre 550 persone, moltissime in attesa di giudizio, nonche' alle centinaia di lavoratori penitenziari che vivono e lavorano in condizioni di grande prostrazione tra l'indifferenza generale''.