Canosa di Puglia: Speciale Amministrative, l’intervista di Antonio Sabatino (Io Amo Canosa)

Antonio Sabatino

di Nicola Ricchitelli. Inizia la sia attività professionale nel Gennaio del 1986 conseguendo la sua prima abilitazione in consulenza del lavoro, successivamente integrata con quella di commercialista nel 1991 e da revisore contabile nel 1995. Laureato in economia aziendale, svolge l’attività di docenza da esperto in corsi pre e post diploma, ricoprendo altresì il ruolo di componente del Collegio dei Revisori in quattro istituti scolastici prima, per poi ricoprire due mandati consecutivi (6 anni) nel Collegio dei Revisori del Comune di Canosa, prima come componente e successivamente come Presidente, nel corso dei quali, in maniera approfondita segue e controlla molte delle complesse procedure, con particolare riguardo a tutte quelle con significativi risvolti contabili nella formazione del Bilancio comunale. Ad oggi ricopre la carica di componente del Collegio dei Revisori dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Trani.

D: Un saluto al dott. Antonio Sabatino, candidato al consiglio comunale di Canosa di Puglia con la lista “Io Amo Canosa”. Dott. Sabatino, che si parta pure dalla domanda che ai più può sembrare scontata: quali i motivi di questa sua discesa in campo? Quali le esperienze da mettere sul piatto a sostegno della sua candidatura?
R:«Ha ragione, la sua prima domanda a prima vista potrebbe sembrare scontata, ma ogni riflessione che inizialmente può apparire tale, potrebbe svelare motivazioni più che sostanziali, meritevoli di adeguata considerazione. Stiamo assistendo a un lento e costante allontanamento dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni politicamente rappresentate. E' altresì noto che il fenomeno non è esclusivamente di natura locale, ma è altrettanto vero che per infondere un'iniezione di fiducia e cercare di coinvolgere il cittadino a partecipare attivamente, ritengo doveroso mostrare loro di crederci e, soprattutto, che non si può e non si deve soltanto criticare l'operato altrui, ma “tutti” abbiamo il dovere morale di contribuire con impegno, sacrificio e umiltà in un processo costruttivo. E' evidente che scendere in campo a 50 anni, con oltre 25 anni di attività professionale esercitata (senza pregiudizi né preclusioni sui giovani candidati ventenni), è una scelta fatta per puro spirito di servizio e per non aumentare numericamente quella fascia di “critici”, pur asettici, ma non costruttivi».
 D: Quali i motivi che hanno portato la sinistra canosina ad appoggiare due candidati diversi?
 R:«Nella fase di formazione delle alleanze e coalizioni politiche, sono emersi ingiustificati personalismi che non hanno consentito un minimo di confronto democratico per l'individuazione di un unico candidato rappresentante della sinistra canosina. L'IDV, senza un minimo di confronto politico, con l'appoggio del PD, ha imposto un candidato sindaco, rifiutando i ripetuti inviti a cercare un momento di sintesi, con lo strumento delle “primarie”, per la scelta della figura unica individuata democraticamente dalla base con il proprio coinvolgimento diretto».
D: Dott. Sabatino, in breve, quali i punti nevralgici entro cui si muoverà la sua azione amministrativa? R:«Fra i punti nevralgici dell'azione amministrativa, la nostra lista (IO AMO CANOSA) con la condivisione di tutte le forze politiche dell'intera coalizione e del candidato sindaco (NADIA LANDOLFI), prevede la massima attenzione nella partecipazione di tutti i cittadini alla vita amministrativa nella realizzazione del programma, con un coinvolgimento costante per un monitoraggio dell'attività svolta. Saranno individuate tutte quelle azioni che efficacemente incideranno a favore delle fasce più deboli (giovani ed anziani), ultimamente sempre più trascurate. Saranno, inoltre, promossi ed incentivati consorzi di piccole imprese locali che potranno eseguire, con manodopera locale, tutti gli interventi e opere che l'Ente prevederà di realizzare con l'utilizzo delle proprie risorse».
D: Quali i motivi della sua candidatura in una lista civica anziché partitica quale appunto “Io amo Canosa”?
R:«Le motivazioni che mi hanno portato a candidarmi nella lista civica “IO AMO CANOSA” sono di diversa natura; negli ultimi anni assistiamo a una costante disaffezione verso i partiti tradizionali in seguito, in primo luogo, alle imposizioni verticistiche dettate da un quadro politico e sistema elettorale, che non consente al cittadino disposto a offrire il proprio contributo in termini di idee e progetti, di condividere il proprio contributo insieme ad altre persone spinte esclusivamente da spirito di sacrificio e attenzione verso la città. Le liste civiche rappresentano un grido d'allarme dei cittadini che non intendono subire quelle scelte che, in più occasioni, rappresentano esclusivamente interessi di partito con logiche che non mettono al centro gli interessi della città e dei suoi cittadini».
D: La sua opinione sulle sei candidature alla poltrona di sindaco, nonché sulle oltre 500 unità al consiglio comunale?
 R:«Secondo la mia opinione le sei candidature a sindaco, potevano concentrarsi e trovare un'intesa programmatica, sviluppando insieme progetti e programmi. Le oltre 500 candidature al Consiglio Comunale rappresentano una notevole dispersione di voti, non sempre espressi senza il condizionamento dei rapporti “personali e di parentela”. In un nuovo modo di vedere la politica sarebbe sicuramente opportuno ridurre i candidati individuandoli, per quanto possibile, fra quei cittadini disponibili, in grado di mettere in atto esperienza, capacità operative (relativamente ai giovani anche di natura scolastica), senza trascurare il bagaglio culturale derivante dagli studi (anche universitari) che, con molta probabilità, agevolerebbero l'attività che ogni singolo consigliere dovrà svolgere nella complessa gestione amministrativa dell'Ente».
D: Dott.Sabatino come giudica i dieci anni di amministrazione Francesco Ventola? Cosa c’è da salvare? Da dove bisogna ripartire?
R:«A mio parere i dieci anni dell'Amministrazione Ventola andrebbero divisi almeno in due parti. Nei primi cinque anni, si è assistito ad un'attività effervescente. Erano gli anni in cui il gruppo dei “giovani” sembrava lavorare all'unisono con intensità, realizzando quelle iniziative che, in buona parte, rinvenivano dai progetti programmati dalle precedenti amministrazioni. La seconda parte, incomprensibilmente, dopo una larga attestazione di fiducia confermata dal numero dei consensi ricevuti, ha fortemente deluso il suo elettorato; è noto che già diversi mesi prima delle consultazioni elettorali per la nuova Provincia (dopo circa un anno dalla rielezione), l'amministrazione è rimasta orfana della sua principale/esclusiva guida che, presa da ben altre e più importanti sollecitazioni, condannava la città ad un lento e costante abbandono, i cui segni sono oggi sotto gli occhi di tutti. Naturalmente i cittadini e quell'elettorato che a larga maggioranza avevano riposto tutta la fiducia nel giovane sindaco, non hanno più riscontrato quell'effervescenza del primo mandato, né la concretezza di quella “squadra” che, per la quasi totalità dei suoi componenti, aveva maturato un'esperienza di 10 anni nella gestione della macchina amministrativa. Del resto, è altrettanto nota la forte contrarietà con la quale diversi componenti della PDL, hanno dovuto subire l'imposizione per un candidato “non giovane” con un radicale cambiamento dell'orientamento del proprio leader in merito alle capacità e dinamicità delle giovani generazioni e che, in maniera disinvolta, rinnegava quei principi che nel 2002 (dieci anni prima) avevano visto un giovane candidato capeggiare il rinnovamento di una classe politica. E' altresì evidente che il sindaco uscente, anche da ex Coordinatore Provinciale del partito di maggioranza della sua amministrazione, non ha ritenuto nessuno dei giovani componenti della sua squadra, in grado di proseguire il rinnovamento fino ad oggi prospettato. Sulla parte di amministrazione da salvare, lascio che siano gli elettori a potersi esprimere, tenendo presente quanto già sopra riportato. Sarebbe invece molto importate individuare le priorità da cui ripartire, già sinteticamente descritte nei punti nevralgici della prevista azione amministrativa, senza trascurare le altre iniziative elaborate nel programma che il nostro candidato sindaco continua ad illustrare nei diversi incontri programmati».
D: Sulle pagine Facebook qualcuno ha posto alcune riflessioni interessanti. Nello specifico, i probabili futuri sindaci di Canosa e quindi annessi consiglieri comunali e assessori, come intendono risolvere il problema della migrazione dei giovani da Canosa di Puglia ed ottemperare quindi ad una delle mancanze dell'attuale amministrazione? Quale la sua opinione?
R:«Intanto, coinvolgendo i giovani non solo durante la campagna elettorale ma durante tutto l'arco del mandato, ponendo a loro disposizione strumenti, risorse (umane e finanziarie), istituendo un efficace ed efficiente servizio di assistenza per agevolare l'incontro della domanda e dell'offerta di lavoro, promuovendo ogni utile forma di formazione culturale e professionale che li aiutino ad affrontare, con sempre maggior sicurezza ed autonomia, le sfide a cui saranno quotidianamente sottoposti nell'affacciarsi al mondo del lavoro. A tal proposito non va trascurata l'enorme ricchezza di esperienza e di sapere che le generazioni meno giovani possono agevolmente trasferire, partecipando a quell'inversione di tendenza che vede attualmente l'allontanamento dei giovani verso luoghi e territori in cui vengono loro offerte maggiori opportunità. Sono certo che dopo un accurato lavoro da espletare con impegno e tenacia, i giovani sapranno cogliere quelle opportunità che anche il nostro territorio potrà offrirgli, creando soluzioni e occasioni reali, incentivando ogni utile iniziativa che promuova la formazione e l'occupazione delle giovani generazioni».
D: Altro tema molto sentito tra la cittadinanza sembra essere la valorizzazione di Corso San Sabino. Quale la sua proposta?
R:« In merito al Corso San Sabino, sono ancora freschi i ricordi di tutti i cittadini del recente rifacimento totale delle basole, che ha visto impegnati significativamente anche gli operatori commerciali attraverso un'associazione che, con risorse proprie e finanziamenti di terzi, contribuiva fattivamente al rifacimento di qualche anno fa. Per l'esclusivo uso pedonale, in un momento di difficoltà finanziarie come quello che stiamo attraversando, sarebbe stato sufficiente un più efficace funzionamento dei dissuasori, insieme ad un maggior controllo, anche mediante apposito sistema di videosorveglianza, utilizzando le risorse impiegate in altri interventi di maggior priorità, di cui la città e suoi cittadini hanno veramente bisogno. Oggi nuove proposte per valorizzare Corso San Sabino non hanno più senso, considerando che quanto frettolosamente realizzato non è stato il frutto di un confronto con i vari attori, ma che quest'ultimo intervento è stato imposto e subito anche da tutti quegli operatori commerciali che avrebbero preferito soluzioni alternative rimaste del tutto inascoltate».
D: Che campagna elettorale si aspetta? Pensare ad una sana campagna elettorale dove il fenomeno della compravendita del voto sia definitivamente estirpato, e dove contenuti e programmi siano protagonisti è un'utopia?
R:«Auspico una campagna elettorale svolta in un clima di sereno confronto dei programmi, delle idee, della partecipazione democratica, distante dai condizionamenti di ogni natura. Dai primi segnali, pare si prosegua con il malcostume della compravendita dei voti, delle candidature (a volte anche estorte) di disturbo, dei condizionamenti ambientali e finanziari. Una campagna elettorale basata realmente sulle idee, sulle proposte, sul confronto, avrebbe iniziato a segnare una svolta di cambiamento del nostro paese. Dai primi riscontri, vorrei sbagliarmi, ma non mi sembra sia cambiato nulla e, ancor più grave, che molti sono rassegnati a non fare nulla per cercare di cambiare un modo di pensare, di agire basato su fatti concreti e non sui pettegolezzi di piazza. Da parte mia cercherò, per quanto possibile, di trasmettere quei principi sui quali ho basato i non pochi anni già maturati di vita ed esperienza professionale: ONESTA' – COMPETENZA – PROFESSIONALITA'. Con questo mix di valori, ogni traguardo può essere perseguito e raggiunto nel rispetto delle regole e della democrazia».