di Nicola Ricchitelli. “IO NON VENDO IL MIO VOTO”… «Io non sono in vendita. Il mio voto sono io. Col mio voto mi autodetermino, sono libero perchè voto. Vendere il proprio voto equivale a dare un prezzo alla propria libertà. Vendere il proprio voto è come stipulare un contratto meretricio, si diventa una baldracca alla mercè del miglior offerente. Il diritto di voto, il suffragio universale che potrebbe sembrare cosa scontata, è stata una conquista avutasi dopo secoli e secoli di lotte. Quanto sangue è stato versato per un diritto così fondamentale. Vendere questo diritto è come sputare in faccia se stessi e profanare il sonno di chi è morto per questa causa».
Questo il messaggio a conclusione dello spot a sostegno della campagna promossa dalla sezione Arci “Libera…mente” di Canosa di Puglia “Io non vendo il mio voto”. Nello spot che ha visto la regia di Nunzia Natale, ideato da Giuseppe Antonacci – che ha firmato anche la sceneggiatura – il protagonista è il solito politico locale che arriva in piazza facendo bella mostra di sé con la solita automobile di grossa cilindrata.
Quindi, dopo aver puntato uno sparuto gruppo di giovani intenti a bighellonare su una panchina, prende da parte uno dei presenti ed inizia con una vera e propria campagna di convincimento che si trasforma via via in una sorta di trattativa per l’acquisto del voto. Uno spot ironico ed allo stesso tempo tagliente, capace di denunciare uno dei problemi acutizzatosi con l’arrivo della crisi economica, e che vede spesso coinvolti non solo molti ragazzi dall’incoscienza facile, ma anche molti padri di famiglia che nella vendita del voto di massa – se si considerano che molti ordinano a moglie e figli chi votare – cercano un pò di ossigeno utile per il pagamento di bollette e spese varie.
Sul tema della compravendita del voto, sono intervenuti alcuni dei candidati alle prossime amministrative di Canosa di Puglia. Ecco l’invito del candidato sindaco del centrodestra Sabino Caporale che ha condannato in maniera perentoria questo fenomeno cosi tanto in voga nelle ultime tornate elettorali: «La compravendita del voto è un reato e in quanto tale va denunciato». Lapidario il commento del dott. Antonio Sabatino – candidato al consiglio comunale con la lista “Io Amo Canosa” a sostegno della dottoressa Nadia Landolfi, che denuncia: «Una campagna elettorale basata realmente sulle idee, sulle proposte, sul confronto, avrebbe iniziato a segnare una svolta di cambiamento del nostro paese. Dai primi riscontri, vorrei sbagliarmi, ma non mi sembra sia cambiato nulla e, ancor più grave, che molti sono rassegnati a non fare nulla per cercare di cambiare un modo di pensare, di agire basato su fatti concreti e non sui pettegolezzi di piazza. Da parte mia cercherò, per quanto possibile, di trasmettere quei principi sui quali ho basato i non pochi anni già maturati di vita ed esperienza professionale: ONESTA' – COMPETENZA – PROFESSIONALITA'. Con questo mix di valori, ogni traguardo può essere perseguito e raggiunto nel rispetto delle regole e della democrazia».
Per chiudere, le parole di un giovanissimo candidato al consiglio comunale Elia Marro, - lista “Canosa Futura” a sostegno dell’imprenditore Luciano Pio Papagna – il quale invita i giovani a non vendere il proprio con parole che assumo quasi i connotati di uno slogan:« La capacità di decidere, la voglia di scegliere, in poche parole la dignità, non si vende!».
Questo il messaggio a conclusione dello spot a sostegno della campagna promossa dalla sezione Arci “Libera…mente” di Canosa di Puglia “Io non vendo il mio voto”. Nello spot che ha visto la regia di Nunzia Natale, ideato da Giuseppe Antonacci – che ha firmato anche la sceneggiatura – il protagonista è il solito politico locale che arriva in piazza facendo bella mostra di sé con la solita automobile di grossa cilindrata.
Quindi, dopo aver puntato uno sparuto gruppo di giovani intenti a bighellonare su una panchina, prende da parte uno dei presenti ed inizia con una vera e propria campagna di convincimento che si trasforma via via in una sorta di trattativa per l’acquisto del voto. Uno spot ironico ed allo stesso tempo tagliente, capace di denunciare uno dei problemi acutizzatosi con l’arrivo della crisi economica, e che vede spesso coinvolti non solo molti ragazzi dall’incoscienza facile, ma anche molti padri di famiglia che nella vendita del voto di massa – se si considerano che molti ordinano a moglie e figli chi votare – cercano un pò di ossigeno utile per il pagamento di bollette e spese varie.
Sul tema della compravendita del voto, sono intervenuti alcuni dei candidati alle prossime amministrative di Canosa di Puglia. Ecco l’invito del candidato sindaco del centrodestra Sabino Caporale che ha condannato in maniera perentoria questo fenomeno cosi tanto in voga nelle ultime tornate elettorali: «La compravendita del voto è un reato e in quanto tale va denunciato». Lapidario il commento del dott. Antonio Sabatino – candidato al consiglio comunale con la lista “Io Amo Canosa” a sostegno della dottoressa Nadia Landolfi, che denuncia: «Una campagna elettorale basata realmente sulle idee, sulle proposte, sul confronto, avrebbe iniziato a segnare una svolta di cambiamento del nostro paese. Dai primi riscontri, vorrei sbagliarmi, ma non mi sembra sia cambiato nulla e, ancor più grave, che molti sono rassegnati a non fare nulla per cercare di cambiare un modo di pensare, di agire basato su fatti concreti e non sui pettegolezzi di piazza. Da parte mia cercherò, per quanto possibile, di trasmettere quei principi sui quali ho basato i non pochi anni già maturati di vita ed esperienza professionale: ONESTA' – COMPETENZA – PROFESSIONALITA'. Con questo mix di valori, ogni traguardo può essere perseguito e raggiunto nel rispetto delle regole e della democrazia».
Per chiudere, le parole di un giovanissimo candidato al consiglio comunale Elia Marro, - lista “Canosa Futura” a sostegno dell’imprenditore Luciano Pio Papagna – il quale invita i giovani a non vendere il proprio con parole che assumo quasi i connotati di uno slogan:« La capacità di decidere, la voglia di scegliere, in poche parole la dignità, non si vende!».