ISOLA DEL GIGLIO (GR). Le cattive condizioni meteo-marine, riferisce la struttura commissariale, non hanno consentito la quotidiana verifica del posizionamento delle panne antinquinamento e di quelle assorbenti, mentre il personale subacqueo della Capitaneria di Porto e della Polizia di Stato ha monitorato i marker posizionati a poppa e a prua dello scafo, utili a registrare i movimenti della nave. E' proseguita, inoltre, l'ordinaria attivita' di vigilanza e assistenza in mare, condotta dalle unita' navali dalle forze dell'ordine nello specchio d'acqua circostante la Costa Concordia Non risultano anomalie da segnalare ne' nei movimenti della nave monitorati dagli esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Universita' di Firenze, ne' nei rilevamenti ambientali assicurati da Ispra e Arpat.
Oggi, tra l'altro, ricorrono tre mesi dall'incidente della Concordia, che nella notte del 13 gennaio scorso, con a bordo 4.229 persone, e' naufragata a largo dell'Isola del Giglio. A oggi le vittime recuperate sono state 30 e due corpi ancora mancano all'appello. Dopo l'incidente, il 20 gennaio, e' stato nominato il commissario delegato Franco Gabrielli e i tecnici della Smit Salvage-Neri hanno estratto 2.042,5 metri cubi di idrocarburi e 240 metri cubi di acque nere dai serbatoi della nave.
Lungo tutto il perimetro della nave sono state collocate delle panne assorbenti, quotidianamente controllate per verificarne il corretto posizionamento. La salute del mare e' inoltre costantemente monitorata grazie alle analisi di Ispra e Arpat. A causa della posizione in cui la nave si trova appoggiata sul fondale, e' stato necessario predisporre fin dai primi giorni dell'emergenza un sistema di monitoraggio, coordinato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Universita' di Firenze costituito da radar e marker sottomarini, per tenere costantemente sotto controllo gli eventuali movimenti dello scafo.
L'attivita' del Commissario delegato si e' concentrata anche nell'ambito dei piani di recupero del relitto, ora al vaglio dell'advisor indicato dalla societa' Costa Crociere, con lo scopo, si legge nella nota, ''di ridurre al minimo l'impatto ambientale e l'intralcio alle normali attivita' socio-economiche dei gigliesi''.
Oggi, tra l'altro, ricorrono tre mesi dall'incidente della Concordia, che nella notte del 13 gennaio scorso, con a bordo 4.229 persone, e' naufragata a largo dell'Isola del Giglio. A oggi le vittime recuperate sono state 30 e due corpi ancora mancano all'appello. Dopo l'incidente, il 20 gennaio, e' stato nominato il commissario delegato Franco Gabrielli e i tecnici della Smit Salvage-Neri hanno estratto 2.042,5 metri cubi di idrocarburi e 240 metri cubi di acque nere dai serbatoi della nave.
Lungo tutto il perimetro della nave sono state collocate delle panne assorbenti, quotidianamente controllate per verificarne il corretto posizionamento. La salute del mare e' inoltre costantemente monitorata grazie alle analisi di Ispra e Arpat. A causa della posizione in cui la nave si trova appoggiata sul fondale, e' stato necessario predisporre fin dai primi giorni dell'emergenza un sistema di monitoraggio, coordinato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Universita' di Firenze costituito da radar e marker sottomarini, per tenere costantemente sotto controllo gli eventuali movimenti dello scafo.
L'attivita' del Commissario delegato si e' concentrata anche nell'ambito dei piani di recupero del relitto, ora al vaglio dell'advisor indicato dalla societa' Costa Crociere, con lo scopo, si legge nella nota, ''di ridurre al minimo l'impatto ambientale e l'intralcio alle normali attivita' socio-economiche dei gigliesi''.
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CRONACA