FOGGIA. Con l'accusa di falsificazione di moneta e ricettazione sono stati arrestati questa mattina, dalla Guardia di Finanza, due uomini, ritenuti affiliati all'organizzazione mafiosa "Societa' foggiana". Gli ordini di custodia cautelare in carcere sono stati emessi dal gip di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha indagato in stretta collaborazione con la Procura di Foggia.
Una vera e propria zecca clandestina scoperta in un capannone alla periferia di Foggia e' la prova evidente che la "Societa' foggiana" ha deciso di diversificare le attivita' illecite e, cosi' accanto, alle estorsioni e allo spaccio di sostanze stupefacenti, ha deciso di "specializzarsi" nella produzione di banconote false da immettere sul mercato locale e non. Un business che la mafia locale ha avviato, inizialmente, in "joint venture" con la camorra napoletana, quella dei Casalesi.
E' dalla violazione di un posto di blocco, nel settembre del 2010, che prende l'avvio l'indagine che ha portato agli arresti di oggi: una pattuglia di finanzieri intimo' l'alt a un'automobile, il cui conducente, invece che fermarsi, tento' inutilmente la fuga. Dopo un breve inseguimento l'automobilista fu bloccato e nel portabagagli della vettura fu scoperto una sorta di 'kit' per la riproduzione di banconote: un centinaio di fogli di carta filigranata originale, due stampanti con diverse cartucce di inchiostro, attrezzature utili al taglio delle banconote ed un computer contenente file riproducenti banconote di vario taglio
Una vera e propria zecca clandestina scoperta in un capannone alla periferia di Foggia e' la prova evidente che la "Societa' foggiana" ha deciso di diversificare le attivita' illecite e, cosi' accanto, alle estorsioni e allo spaccio di sostanze stupefacenti, ha deciso di "specializzarsi" nella produzione di banconote false da immettere sul mercato locale e non. Un business che la mafia locale ha avviato, inizialmente, in "joint venture" con la camorra napoletana, quella dei Casalesi.
E' dalla violazione di un posto di blocco, nel settembre del 2010, che prende l'avvio l'indagine che ha portato agli arresti di oggi: una pattuglia di finanzieri intimo' l'alt a un'automobile, il cui conducente, invece che fermarsi, tento' inutilmente la fuga. Dopo un breve inseguimento l'automobilista fu bloccato e nel portabagagli della vettura fu scoperto una sorta di 'kit' per la riproduzione di banconote: un centinaio di fogli di carta filigranata originale, due stampanti con diverse cartucce di inchiostro, attrezzature utili al taglio delle banconote ed un computer contenente file riproducenti banconote di vario taglio