TARANTO. "Quest’oggi in V commissione Ambiente Regione Puglia ho potuto ascoltare le ragioni di Confindustria e Sindacati, durante le audizioni, in merito alla proposta di legge: “Norme a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio sulle emissioni industriali inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate ad elevato rischio ambientale”, a firma di consiglieri di SEL e di La Puglia per Vendola .
Resto meravigliato dal fatto che non ho trovato alcuna distinzione di contenuti tra quello che esprime Confindustria rispetto a ciò che vogliono i Sindacati, al punto che le uniche criticità rilevate riguardavano la proposta di legge sul piano tecnico-legislativo, vale a dire che quest’ultima sarebbe da controllare esclusivamente sul piano della legittimità costituzionale".
A riferirlo in una nota il consigliere Patrizio Mazza (Idv).
"Devo precisare - prosegue Mazza - che già in una precedente seduta di commissione feci notare alcune mie perplessità proprio in merito alla proposta di legge, consistenti nel fatto che il perseguimento dell’abbattimento degli inquinanti del 20%, come viene indicato nel testo legislativo, non può, dare alcun beneficio in termini di salute per la popolazione sottoposta al massivo inquinamento di aree definite ad elevato rischio ambientale, infatti per tutelare la salute, come vuole la Costituzione, non occorre ridurre l’incidenza degli inquinanti ma eliminarli definitivamente. Nella circostanza odierna Confindustria ha inoltre incalzato dicendo che abbassare del solo 10% il tasso di emissioni tossiche significherebbe determinare uno stravolgimento delle produzioni industriali; ma quello che sicuramente è emerso, lampante, è un’acredine nei confronti di coloro che a Taranto si candidano alla carica di sindaco, come il sottoscritto, e si professano “ambientalisti”. Confindustria molto vicina alle ragioni del profitto, considera la candidatura degli “ambientalisti” una speculazione politica sulla questione ambientale, ed una questione che può creare del danno nel tessuto sociale. Sentite tali considerazioni il sottoscritto ha, con forza, chiesto la parola entrando in disappunto con il presidente della Commissione che evitava di concederla. “Non mi sento ambientalista finché utilizzo l’auto ed accendo il camino in casa” ho riferito “ perché così facendo comunque inquino, ma sicuramente ho dei pensieri in contrasto soprattutto con quanto viene detto cioè: che nell’area di Taranto non si possono creare alternative economiche rispetto alla sola presenza del polo industriale. Sono convinto che le alternative alle industrie inquinanti sono possibili anche per rinfrancare i lavoratori stessi dell’industria “costretti”, in mancanza di altro, a lavorare in codesta realtà. Ad oggi nessun politico si è prodigato per la fattibilità di alternative economiche alla monocoltura dell’industria pesante, e, pertanto, mi meraviglia che Confindustria e Sindacati siano in perfetta sintonia", conclude Mazza.
A riferirlo in una nota il consigliere Patrizio Mazza (Idv).
"Devo precisare - prosegue Mazza - che già in una precedente seduta di commissione feci notare alcune mie perplessità proprio in merito alla proposta di legge, consistenti nel fatto che il perseguimento dell’abbattimento degli inquinanti del 20%, come viene indicato nel testo legislativo, non può, dare alcun beneficio in termini di salute per la popolazione sottoposta al massivo inquinamento di aree definite ad elevato rischio ambientale, infatti per tutelare la salute, come vuole la Costituzione, non occorre ridurre l’incidenza degli inquinanti ma eliminarli definitivamente. Nella circostanza odierna Confindustria ha inoltre incalzato dicendo che abbassare del solo 10% il tasso di emissioni tossiche significherebbe determinare uno stravolgimento delle produzioni industriali; ma quello che sicuramente è emerso, lampante, è un’acredine nei confronti di coloro che a Taranto si candidano alla carica di sindaco, come il sottoscritto, e si professano “ambientalisti”. Confindustria molto vicina alle ragioni del profitto, considera la candidatura degli “ambientalisti” una speculazione politica sulla questione ambientale, ed una questione che può creare del danno nel tessuto sociale. Sentite tali considerazioni il sottoscritto ha, con forza, chiesto la parola entrando in disappunto con il presidente della Commissione che evitava di concederla. “Non mi sento ambientalista finché utilizzo l’auto ed accendo il camino in casa” ho riferito “ perché così facendo comunque inquino, ma sicuramente ho dei pensieri in contrasto soprattutto con quanto viene detto cioè: che nell’area di Taranto non si possono creare alternative economiche rispetto alla sola presenza del polo industriale. Sono convinto che le alternative alle industrie inquinanti sono possibili anche per rinfrancare i lavoratori stessi dell’industria “costretti”, in mancanza di altro, a lavorare in codesta realtà. Ad oggi nessun politico si è prodigato per la fattibilità di alternative economiche alla monocoltura dell’industria pesante, e, pertanto, mi meraviglia che Confindustria e Sindacati siano in perfetta sintonia", conclude Mazza.