Introna a Monti: dopo i sacrifici quando lo sviluppo?

Il premier Mario Monti
BARI. “Lettera aperta al presidente Monti: dal suo insediamento, il Governo nazionale ha chiesto ai cittadini sacrifici, che sarebbero stati seguiti da interventi di rilancio dell’economia. I sacrifici sono arrivati, e da quanto si apprende non sono ancora finiti, quello che non si conosce è quanto bisognerà attendere le misure per la ripresa”. Dopo le tasse, è tempo di mettere mano allo sviluppo: il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, lo chiede a nome di un territorio, come la Puglia, che per effetto della pressione fiscale sulla casa rischia di perdere anche i trend positivi di crescita turistica, che lo vedono da qualche anno in testa alle classifiche del settore. L’IMU, in particolare, per Introna, più che assicurare gettito, rischia di generare depressione. “La casa è un nervo scoperto – dice – non solo chi ha un’abitazione non dovrebbe essere costretto da pur nobili politiche di risanamento a sopportare pressoché da solo il peso della crisi, ma fino a pochi anni fa si sono incentivati con tassi favorevoli mutui fino al 70-80% del valore degli immobili”.
Così, “l’inasprimento delle imposte sulla prima casa” finisce per essere, secondo il presidente dell’Assemblea regionale pugliese, “quasi una persecuzione delle famiglie, che hanno realizzato faticosamente il sogno di tante generazioni di italiani. Un accanimento, che da un lato può essere letto come un vuoto di idee, se non una violazione del patto fondante tra lo Stato e i cittadini, dall’altro porta ad una depressione del mercato immobiliare che il Paese non è più in condizione di sopportare”. “Sarebbe il caso di fermarsi in tempo, prima che la cura diventi peggiore della malattia”, osserva Introna. IMU sulla prima casa, revisione degli estimi catastali, inasprimenti: “facendo precipitare i valori, la pressione sul mattone rischia di fermare l’edilizia e far perdere colpi ad un settore trainante dell’economia nazionale, questo rappresenta una chiara contraddizione rispetto a qualsiasi politica di sviluppo”.
“Per la nostra regione, il danno si presenta ancora più grave: è l’unica che per un triennio ha visto crescere le correnti turistiche – fa notare il presidente – in molti, anche dall’estero, hanno scoperto la Puglia ed hanno acquistato una seconda casa per le vacanze. Ora, oltre al disco rosso alle compravendite, si rischia la svendita o la rinuncia all’acquisto, con ricadute sull’affluenza turistica stessa”. Introna chiama in causa il Governo: “dopo gli interventi su imposte, casa, pensioni e con gli enti locali bloccati, dove sono le politiche di sviluppo? Quando si tornerà a finanziare progetti per le grandi infrastrutture, soprattutto nel Mezzogiorno, che rappresentano la certezza di nuova occupazione?”.
“Dopo sei mesi – conclude il presidente Introna – è legittimo chiedere al presidente Monti se ci saranno e quando arriveranno provvedimenti per riavviare la crescita e lo sviluppo. Il Paese ha bisogno di credere nel futuro”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto