Introna a Monti: dopo le tasse misure per la crescita ora e subito

BARI. “Dopo le tasse, interventi per la crescita e lo sviluppo da parte del governo italiano, ma subito, sarebbe pura follia aspettare i tempi di maturazione del governo tedesco”. Alla luce della trattativa riservata con la Germania, è il parere del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, per il quale “sarebbe un errore grave rinviare le misure per la ripresa dell’economia, condizionandole all’approvazione del ‘Fondo salva Stati’. In Italia bisogna invece passare con urgenza alla Fase Due, non ci sono le condizioni per arrivare a giugno. I provvedimenti vanno adottati ora, il Paese non può permettersi questo ulteriore slittamento, siamo già in grave ritardo”.
 “Basta tasse, riscopriamo la crescita è l’appello che rivolgo al premier Monti”, alla vigilia della Festa del Lavoro. “Agendo solo sulle imposte si genera recessione, serve una visione di prospettiva più coraggiosa”, osserva Introna, per il quale il senso della Giornata, quest’anno, non è “una celebrazione, ma un confronto senza paraocchi sulla necessità di rilanciare il Paese”. Dev’essere un “Primo maggio all’insegna della crisi, un Primo maggio alla ricerca delle soluzioni, un Primo maggio nel quale è indispensabile riprendere a parlare di crescita e di sviluppo”. Centrale è il problema dell’occupazione, per i giovani, le donne, i precari, i disoccupati. Occorre investire sulla ricerca, la cultura, la formazione, né si può trascurare il sostegno ai pensionati e dimenticare gli esodati, ai quali il governo deve dare “risposte di civiltà e rispetto”. Per il presidente del Consiglio regionale pugliese, la pressione fiscale e la perdita del potere di acquisto di stipendi e salari penalizzano le famiglie, avvicinandole in gran parte alla soglia di povertà.
“La prospettiva di raggiungere il pareggio di bilancio solo con le imposte potrebbe anche non bastare a salvare l’Italia se non si passa con decisione agli investimenti, a cominciare dalle infrastrutture, specie nel Mezzogiorno”: ferrovie, strade, porti reti e idriche. “Rigore sì, ma senza rinunciare alla crescita”, insiste il presidente Introna, che chiede “un cambio di passo: dopo le politiche di lacrime e sangue, una svolta immediata verso la crescita. Monti guidi ‘i nostri’ al soccorso dell’Italia assediata dalla crisi, ma lo faccia ora, prima che sia troppo tardi. A giugno potrebbe trovarci tutti eroicamente periti”.