Introna: un 1 maggio per riflettere sul lavoro e sullo sviluppo

BARI. “Un Primo maggio all’insegna della crisi, un Primo maggio alla ricerca delle soluzioni, un Primo maggio per riparlare di crescita e di sviluppo”. Questo il senso della Giornata del Lavoro, quest’anno, secondo il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna: “non una semplice celebrazione ma un confronto senza paraocchi sulla necessità di rilanciare il Paese, anzi l’intera Eurozona. Al centro, l’esigenza di dare voce alla domanda di occupazione dei giovani, delle donne, dei precari, di sostenere i pensionati, di rigenerare la fiducia nel futuro. È prioritario, la vera urgenza tra le urgenze, che il governo sappia trovare una risposta di civiltà e di rispetto agli esodati, cittadini che non hanno più lavoro ma non hanno ancora né stipendio nè pensione e che non possono essere diventati all’improvviso dei fantasmi”.
“E sono indispensabili maggiori investimenti per la cultura e la formazione, soprattutto per la ricerca: la sfida della competizione si vince aumentando la capacità produttiva e migliorando la qualità”. Si tratta di impegni doverosi, in uno scenario tutt’altro che positivo, come quello che il presidente della Banca Comune Europea, Mario Draghi, ha illustrato nell’audizione al Parlamento Europeo. “Le sue considerazioni non possono non impensierirci”, fa notare Introna.
“Basta tasse, riscopriamo la crescita. Agendo solo sulla leva delle imposte si genera recessione, serve una visione di prospettiva più coraggiosa: è un appello che rivolgiamo al presidente Monti. È socialmente gravoso ed anche economicamente miope rimettere in ordine i conti impoverendo le famiglie, perché la pressione fiscale e la perdita del potere di acquisto degli stipendi e dei salari le costringono a ricorrere ai risparmi, avvicinandole alla soglia di povertà in numero sempre maggiore. Si rendono invece necessarie riforme: in Italia come in Europa è indispensabile ridare slancio all’economia, per uscire dalla crisi, riavviare la macchina produttiva, stabilizzare i mercati finanziari, combattere la delocalizzazione, sconfiggere la disoccupazione”.
“Il pareggio di bilancio attraverso le imposte potrebbe anche non bastare a salvare l’Italia – nota il presidente dell’Assemblea pugliese – quello che occorre è una politica che punti con decisione agli investimenti, a cominciare dalle infrastrutture. Ne ha bisogno tanto più il Mezzogiorno, per superare i nodi territoriali che lo rallentano. E questo potrebbe essere un momento favorevole proprio per il Sud, ancora in attesa di un riequilibrio infrastrutturale con il CentroNord dell’Italia e l’Europa, un Meridione che chiede l’alta capacità ferroviaria, il completamento della rete stradale e autostradale, la conclusione dei lavori infiniti sulla Salerno-Reggio Calabria, la modernizzazione dei sistemi portuali, di quelli metropolitani, delle condotte idriche”.
“È necessario un cambio di passo – sottolinea il presidente Introna – rigore sì, ma senza rinunciare alla crescita, proprio come richiesto dalla BCE. Non solo quindi politiche di lacrime e sangue, per l’Italia come per i Paesi più a rischio. E basta anche con questo o quell’asse tra le nazioni leader: noi crediamo nell’unione di tutti i Paesi, non solo di qualcuno”.