“La situazione occupazionale pugliese è angosciosa. Investimenti in istruzione e ricerca per frenare la dinamica negativa”

BARI. “Investimenti in istruzione e ricerca, scioglimento delle criticità normative del Patto di Stabilità e apertura di piccoli e grandi cantieri”. Sono alcuni degli imperativi d’intervento immediato sollecitati dal Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, soprattutto “da parte degli Enti locali, quali Regione, Province e Comuni, che presentano una ridotta capacità di spesa rispetto alle Regioni del Nord”. Considerazioni, quelle del Segretario regionale della UIL, figlie di un tasso di disoccupazione (15-64 anni) ormai ai massimi storici nel nostro Paese. Infatti, i dati Istat di febbraio 2012, confermano il continuo e pericoloso aumento dell’indice di disoccupazione dell’azienda Italia, che si è attestato al 9,3%, in rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto a gennaio scorso. Si tratta, quindi, del tasso di disoccupazione più alto rilevato dall’Istat da gennaio 2004. A fronte di un innalzamento della disoccupazione italiana corrisponde altresì un decremento del tasso occupazionale (15-64 anni) che tocca punte del 56,9% (-0,1% rispetto allo scorso gennaio). Singolare contraddizione per l’Italia, che registra i livelli più bassi in termini di disoccupazione rispetto ai Paesi dell’Eurozona, ma che presenta un tasso di occupazione addirittura al di sotto di Grecia e Spagna. Anche in Puglia la situazione è poco florida. Per Aldo Pugliese, “la condizione del Mezzogiorno, in particolare della Puglia, è angosciosa”. A febbraio 2012, nella nostra regione, il tasso di disoccupazione (15-64 anni) è risultato pari al 14,3%, in crescita di 0,2 punti rispetto a gennaio, perfettamente in linea con il trend nazionale. Altrettanto allarmante è il tasso di occupazione pari al 44,7%, che si traduce in una diminuzione dello 0,1% rispetto ai precedenti dati di gennaio. “Si tratta di un fenomeno che ribadisce la necessità impellente di misure mirate al rilancio del mercato del lavoro e dei consumi, unica strada per frenare in tempi ragionevoli la pericolosa dinamica negativa”.

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