Lavoro: c'è l'intesa sull'art.18 dopo il vertice

di Redazione. Raggiunta finalmente l'intesa nel vertice tenutosi ieri sera a Palazzo Giustiani tra il premier Mario Monti e i leader dei partiti di maggioranza Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, a cui hanno partecipato anche il ministro Elsa Fornero e Antonio Catricala', sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il segretario del Pd si dichiara soddisfatto, sostenendo che tutti i nodi sono stati sciolti, in particolare quello che riguarda la riformulazione dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori: ''Abbiamo detto le nostre cose, ora il governo decidera'''. Accoglie positivamente l'intesa anche il presidente del Consiglio. E' stato infatti affidato al ministro Fornero il compito di correggere alcune parti del testo del ddl che propone la riforma e che potrebbe essere depositato in Parlamento gia' venerdi', dopo la riunione del Consiglio dei ministri. Gia' oggi Monti potrebbe recarsi al Quirinale per sottoporre il testo alla firma del presidente della Repubblica Napolitano. Le indiscrezioni provenienti dal Pdl sottolineavano inoltre come la soluzione migliore fosse quella di trovare una convergenza unitaria prima dell'iter parlamentare della riforma perche' altrimenti le correzioni al testo del ddl alla Camera o al Senato sarebbero state interpretate come una vittoria della strategia del Pd. Già nel pomeriggio di ieri, prima del vertice serale, il premier aveva avuto un primo incontro a sorpresa a Palazzo Giustiniani, dove ha sede l'ufficio di senatore a vita del premier, con il segretario del Pd Bersani che era servito a sondare se c'erano le condizioni di una soluzione condivisa. Nel frattempo Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, dichiarava di essere persuaso che ci fossero ''le condizioni per una sintesi sull'articolo18''. Una nota di Palazzo Chigi, diffusa alla fine del vertice, sottolinea che ''il governo e i leader delle forze politiche di maggioranza si sono impegnati per un iter di approvazione efficace e tempestivo della riforma in Parlamento''. L'obiettivo potrebbe essere addirittura quello di approvare la riforma prima delle elezioni amministrative del 6 maggio. L'intesa raggiunta tra Monti e i segretari dei partiti di maggioranza prevede infatti che dopo la riunione di ieri sera non siano possibili modifiche al ddl nel corso del dibattito parlamentare. Ora c'è grande attesa sul testo definitivo della riforma, nella fattispecie per la riscrittura delle modifiche all'art. 18, su cui Pd e Cgil nelle scorse settimane hanno voluto a tutti i costi ottenere la clausola del reintegro per i licenziamenti illegittimi anche per ragioni economiche.

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