Lega: Bossi al contrattacco, Roma farabutta. Ora tenere il partito unito

All'indomani delle notizie che hanno travolto Umberto Bossi portando il senatur alle dimissioni, in cui si parla dei flussi di denaro che dalle casse del partito finivano in quelle della sua famiglia, i vertici del Carroccio serrano le fila. Il leader del 'Carroccio' parla con i cronisti, urla al complotto e si scaglia, come ai vecchi tempi, contro "Roma farabutta", stavolta 'colpevole' per i pm che stanno coordinando l'inchiesta.

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"Mi sa tanto di organizzato - dice a questo proposito - noi siamo nemici di Roma padrona e ladrona, anche dell'Italia, del centralismo italiano, uno Stato che non riuscira' mai a essere democratico. E quindi il nord deve prendere in seria considerazione di mandarli tutti a quel paese". Poi entra nel merito dell'inchiesta e difende il figlio Renzo, "mi ha portato le prove che l'automobile e' sua, l'ha pagata lui, di questo sono certo, perche' l'ho visto con i miei occhi".

 "Io adesso devo stare lontano, non posso fare altro, devo stare un passo indietro, hanno tirato dentro i miei figli in questa cosa tremenda...'', ha riferito parlando con l'Ansa il Senatur. L'unica cosa che posso fare adesso e' cercare di tenere unito tutto, tenere unita la Lega, evitare che ci siano scontri tra i dirigenti. Li aiuto un po', faccio quello che posso'' ha detto, parlando del ruolo che si e' ritagliato dopo le dimissioni e la nomina del triumvirato che reggera' la Lega fino al Congresso.

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